Melissa Pratelli

Dark Intervista

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    Melissa Pratelli



    I Figli di Danu



    La Confraternita



    Sinossi

    Dopo aver sconfitto un nemico mortale e aver rinunciato alle persone che amava per salvarle, Penelope Lee Johnson si prepara a tornare a scuola per il suo secondo anno alla St. George.
    Lee non è un’adolescente come le altre: ha scoperto infatti di essere una Figlia di Da-nu, discendente di una stirpe di dei Celti dotati di poteri magici.
    Con l’aiuto di un gruppo di ragazzi come lei, la Confraternita di Killin, Lee cercherà di imparare a padroneggiare il proprio potere e di trovare la sua vera identità, mentre tenta disperatamente di reprimere i propri sentimenti per il ragazzo che ama e che non ricorda più chi lei sia.
    Intanto, una nuova minaccia incombe sui giovani maghi, sconosciuta e infida, che metterà a rischio l’incolumità di vecchi e nuovi amici.
    Tornano i protagonisti de “I Figli di Danu” nel secondo, emozionante capitolo della saga.

    Dark Intervista



    Lasciamo la parola all’Autrice:

    ▪ Perché una lettrice dovrebbe leggere il tuo libro?

    Diciamo che se hanno letto il primo della saga, che finisce un po’ “appeso”, dovrebbero essere curiosi di sapere come continua la storia. Spero inoltre che i nuovi personaggi e lo sviluppo della vicenda possano dare al lettore qualcosa in più!

    ▪ Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?

    Il romanzo, in generale, rispetta le caratteristiche del genere a cui appartiene, concentrandosi però anche sull’aspetto quotidiano della vita dei protagonisti, dei ragazzi alle prese con i problemi della loro età, oltre che con quelli “sovrannaturali”. I Figli di Danu parla di mitologia celtica, di divinità pagane e credo che questa sia una componente innovativa. La magia all’interno del romanzo è una magia naturale, legata al creato e alla capacità della protagonista di entrare in contatto con queste forze già esistenti e di dominarle con il controllo delle proprie emozioni. In questo secondo volume esplorerò molto di più l’aspetto “magico”.

    ▪ Che cosa ti ha spinta a scrivere?

    La necessità, la voglia di viaggiare, di uscire dalla mia pelle, di provare cose nuove, e la fantasia, quella che non mi è mai mancata e che doveva necessariamente trovare una valvola di sfogo prima o poi. All’inizio ho cominciato per “evadere”, più per me stessa che per la reale intenzione di far leggere a qualcuno la mia storia. Poi, però, scrivere è diventato un bisogno ed eccomi qua!

    ▪ Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?

    Come ho detto per il primo volume della saga, la storia è nata un po’ per caso. Ho cominciato a scrivere senza sapere bene dove stavo “andando a parare”, ma non vi era alcun dubbio circa il genere. Il fantasy, l’urban fantasy e il paranormal romance sono i generi che per primi ho amato come lettrice. A ispirarmi per questo secondo volume, in cui si esplora un po’ di più la componente “poteri”, sono state la mia passione per la magia, per gli elementi e anche per i combattimenti magici, retaggio di ore passate a leggere manga di stampo fantasy e a giocare con videogiochi come Final Fantasy. Come accade spesso, insieme a una buona dose di fantasia, i personaggi portano su di sé una parte di me e del mio vissuto.

    ▪ Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?

    Dipende da quanto tempo ho, da quanta ispirazione ho e da quanto i personaggi “spingono” per uscire. Di solito scrivo in maniera istintiva, ho in mente la trama a grandi linee, ma le singole scene, a volte interi capitoli, vengono fuori sull’ispirazione del momento. Per questo, spesso, faccio anche dei salti in avanti, scrivendo scene che fanno parte di un momento successivo della storia. Ogni volta che ho un’ispirazione
    devo metterla su “carta”, poi la tengo da parte fino a che non arriva il momento (nella consecutio della storia del romanzo) di collegarla al resto. Non programmo mai una storia, non ho l’abitudine di fare schemi, o organizzare in alcun modo la stesura.

    ▪ Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?

    I miei strumenti principali sono i social: gruppo e pagina facebook, spam nei gruppi seguendo i calendari settimanali, card, banner e immagini con estratti dei romanzi e poi, ovviamente, recensioni e segnalazioni da parte dei blog. Altro strumento utile sono le giornate autore che ti permettono di interagire direttamente con i potenziali lettori. Inoltre, grazie alla mia casa editrice, partecipo alle fiere di settore con la versione cartacea delle mie opere.

    - Perché la scelta del self publishing? (se lo sei)

    Non sono self-publishing, lo sono stata, ma ora non più.

    ▪ Progetti per il futuro?

    Dico sempre che sono troppi e il problema è che non fanno che aumentare! Tra ispirazioni fantasy e romance e saghe e serie da terminare, sono un vero caso disperato!

    ▪ Tre persone da ringraziare

    I miei lettori, le mie ultras e le mie beta (lo so, ho barato!)
     
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