Paolo Fumagalli

Dark Intervista

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    Paolo Fumagalli



    Bucaneve nel regno sotterraneo



    Dark Intervista



    ▪ Perché un lettore dovrebbe leggere il tuo libro?

    Lo consiglio prima di tutto alle persone che amano Lewis Carroll o Tim Burton o entrambi, e anche a tutti i lettori che sono alla ricerca di una storia fuori dagli schemi e dai generi. Si tratta di un libro dalle atmosfere gotiche e horror, ma in realtà è sempre divertente, pieno di battute e situazioni surreali, basato sulla bizzarria piuttosto che sulla paura. È adatto sia agli adulti che ai ragazzi, a chiunque apprezzi un immaginario macabro ma spiritoso.

    ▪ Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?

    Non saprei collocare il romanzo in un genere preciso, a dire il vero. È una storia fantastica, oscura e al tempo stesso buffa, ma non la definirei fantasy in senso stretto e nemmeno letteratura esclusivamente per ragazzi. La inserirei nel filone che comprende le fiabe, i libri di Carroll su Alice, le avventure nel mondo di Oz. Riprende la tradizione di questo tipo di storie, ma lo fa a modo proprio, mischiando i vari elementi e dando a tutto una patina gotica.

    ▪ Che cosa ti ha spinto a scrivere?

    La letteratura è la mia passione e l’oggetto dei miei studi universitari, la scrittura è ciò che so fare meglio e che mi fa sentire bene, perché mi permette di realizzare qualcosa di valore, che potrebbe piacere anche ad altre persone. È un modo per far provare agli altri quello che tanti bravi scrittori hanno regalato a me, per fornire spunti di riflessione, occasioni di divertimento, emozioni, voli di fantasia. È una forma e un mezzo di comunicazione: invece di creare barriere apre porte che mettono in contatto realtà diverse.
    Ho scritto diversi romanzi e racconti, negli ultimi anni sono riuscito a pubblicarne al-cuni e spero di non fermarmi. Scrivere ed essere letto sono cose che mi rendono feli-ce, ecco perché le faccio.

    ▪ Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?

    In questo caso particolare, il mio libro è nato dall’amore per altri due: “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie” e “Attraverso lo Specchio”. Volevo raccontare una storia simile a quelle narrate da Carroll, ma che fosse anche personale e basata sul mio amore per la letteratura gotica e horror. Volevo unire il divertimento surreale di Alice con le atmosfere macabre e gentili di “Nightmare Before Christmas” o “La sposa cadavere”, senza usare personaggi già noti ma inventandone di nuovi.

    ▪ Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?

    Mi dedico alla scrittura ogni giorno. Non sempre scrivendo un’opera nuova, magari rileggendone una conclusa, facendo correzioni, preparando le nuove uscite insieme agli editori, facendo promozione ai libri già pubblicati. Il mio modo di lavorare come autore è organizzato e continuo.

    ▪ Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?

    Cerco di sfruttare tutte le possibilità, sia quelle offerte dai social media e da internet sia quelle legate a un contatto più fisico con i lettori. Mi piacciono le interviste, le presentazioni, questo genere di cose. La cosa più bella che posso fare con i miei libri è scriverli, ma anche parlarne è interessante e dà soddisfazioni. A marzo, ad esempio, ho fatto un incontro con una classe di scuola media che aveva letto il mio romanzo fantasy “Scaccianeve” e mi sono divertito molto a parlare con ragazzi così giovani, a sentire le loro domande. Dopo un’ora e mezza la campanella ci ha fermato, ma per me il tempo era davvero volato, senza un attimo di noia.

    ▪ Progetti per il futuro?

    Ho nel cassetto libri che aspettano di essere pubblicati, nella testa storie che chiedono di essere scritte. Spero di riuscire a continuare come sto facendo, migliorando in continuazione e cercando di raggiungere un pubblico sempre più vasto. Mi sento come se l’avventura fosse appena iniziata, se i lettori mi seguiranno vedranno che il meglio deve ancora arrivare.


    ▪ Tre persone da ringraziare

    Mia madre e mio fratello sono stati i miei primi lettori, come sempre, e per questo li ringrazio. La mia amica Paola mi ha aiutato con la traduzione dei versi di Lewis Carroll che ho messo come citazione all’inizio del libro, quindi grazie anche a lei. Infine ovviamente devo ringraziare lo staff della casa editrice, che ha lavorato insieme a me per offrire il romanzo al pubblico.
     
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