Rob Himmel

Dark Intervista - Dark Zone

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    Rob Himmel



    Le Lame Scarlatte



    Sinossi

    L’equilibrio è stato infranto. I pezzi sono sulla scacchiera. Il gioco del potere è cominciato… e reclamerà sangue.

    Quando Lynx, il più celebre assassino di Ganderia, fa ritorno nella capitale dopo dieci anni di assenza, gli equilibri di potere vengono infranti. Le otto organizzazioni che gestiscono nell’ombra la vita della città abbandonano il loro torpore e ricominciano a tessere intrighi. Re Nuldest è disposto a qualunque cosa pur di scoprire perché, dopo tutto questo tempo, l’uomo sia ricomparso in città e non esita a mobilitare l’Ordine. Ed Eel non esiterà a rincorrere il suo sogno: divenire il miglior assassino della storia, facendosi un nome sulla pelle di Lynx… Persino Regina è pronta a calare le sue carte. Il gioco degli intrighi è cominciato. Chi trionferà?

    Dark Intervista



    Lasciamo la parola all'Autore:

    ▪ Perché un lettore dovrebbe leggere il tuo libro?

    Perché il romanzo presenta un ventaglio di personaggi variegati, nudi e crudi, molto umani. Ci saranno svariati colpi di scena, intrighi e inganni, insomma un romanzo dal ritmo veloce, difficilmente noioso, dove si procede spediti verso le esplosioni finali. Ma non mancano spunti di riflessione personali, difatti i messaggi che tento di trasmettere sono diversi, per ciascun protagonista, e riflettono molto temi attuali, odierni. Tutti ci perdiamo nel rincorrere ciò che desideriamo senza renderci conto che spesso perdiamo e calpestiamo le cose/persone più importanti.

    ▪ Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?

    Gli elementi di continuità sono sicuramente gli intrecci narrativi tipici nelle lotte di potere, gli intrighi di corte e oltre, così come un protagonista tormentato da una perdita che grava sulle sue spalle. Innovativo, o almeno secondo me, poiché per qualcuno che magari ha letto qualcosa che io non conosco potrebbe non esserlo, è la presenza di assassini perfettamente legalizzati e riconosciuti nel contesto cittadino, assieme alle altre organizzazioni che fungono da ingranaggio per la capitale del regno.

    ▪ Che cosa ti ha spinto a scrivere?

    Amo scrivere. È il mio sogno da anni. Ho sempre creato giochi da tavola, storie con la lego fin da bambino. Mondi e creature durante 12 anni di sessioni in D&D come Dungeons Master. Insomma ho sempre avuto il piacere di inventare e spaziare, e sempre in ambientazione fantasy. Così, un’amica rincontrata dopo 10 anni, nel 2010 mi disse: “perché non scrivi un romanzo? Oggi non è poi così difficile”. Quel calcio mi ha buttato in questo mondo che amo sempre di più… quindi, se non vi piace ciò che scrivo, sapete a chi dare la colpa ahahaha.

    ▪ Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?

    La storia è nata da un invito via email a partecipare al torneo IoScrittore, così, di punto in bianco e in volata, ho deciso di aderire. Due giorni per ideare lo scheletro e un mese per scrivere la storia. A freddo, è stata una vera e propria scommessa. Poiché nel torneo partecipano tutti i generi, e spesso il fantasy classico viene scansato subito, volevo raccontare una storia che si basasse sui personaggi e sugli intrighi, con spruzzate fantasy che però non invadessero eccessivamente la trama. Qualcosa che mi ha ispirato è stato il film John Wick, che lo rividi per la seconda volta un sabato sera e decisi di voler un personaggio simile, da lì nacque Lynx. Poi, la storia si è evoluta per conto suo, così come i personaggi, discostandosi di molto dalla mia idea iniziale, cosa di cui sono felice.

    ▪ Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?

    Nel male della mia disoccupazione, scrivo in maniera continua e organizzata. Mi sveglio, faccio colazione, prego, leggo due capitoli della bibbia e mi metto davanti al pc. Guardo gli annunci di lavoro, invio qualche CV e poi scrittura fino alle 18/19, ovviamente mangio eh, mai sia che salto qualche pasto, morirei ahaha.

    ▪ Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?

    Vere e proprie strategie non ne ho, conosco ancora poco questo mondo e devo imparare a muovermi. Quel che faccio è creare un booktrailer suggestivo che rispecchi a pieno il romanzo, poi delle card con estratti e gioco molto sulla grafica, dilettandomi con photoshop. Tutto questo lo condivido nei social, nei vari gruppi e sulle mie due pagine e unico profilo. Tutto qui, nulla di che. Confido di più nel passaparola, è secondo me la cosa migliore, così come le recensioni oneste dei piccoli blogger. E poi ho la mia buona CE che fa il resto.

    ▪ Progetti per il futuro?

    Tanti, ma davvero tanti. Ho il cervello che va per conto suo ed elabora anche cose non desiderate e progettate. Diciamo che per adesso cerco di farmi conoscere con Le Lame Scarlatte, poi uscirò ad aprile 2018, pubblicato dalla DZ Edizioni, con il primo volume di una tetralogia: Il Tempo dei Mezzosangue. Questo romanzo rappresenta il mio vero inizio perché lo scrissi 7 anni fa, il primo libro, anche se sarà pubblicato come secondo. Per il resto ho già tanti scheletri costruiti per altre saghe e autoconclusivi.

    ▪ Tre persone da ringraziare

    In primis Francesca Pace, proprietaria della DZ Edizioni che sta credendo in me, realizzando il mio sogno, continuando a ripetermi “sta tranquillo” ogni volta che la stresso con le mie domande ahahaha.
    Poi Stefano Mancini, divenuto per me un mentore da cui sto attingendo tutto ciò che posso per crescere e migliorare, poiché trovo il suo modo di scrivere sublime, nonché una persona molto professionale, rispettosa e umile.
    Inevitabile ringraziare la mia compagna che mi sta accanto e sostiene in tutto e per tutto, mi sopporta con un sorriso divertito quando le espongo ciò che voglio scrivere, mi incoraggia e consiglia quando mi faccio prendere dalle mie paure.
    Bonus, sforando i tre ringraziamenti, ma ci tengo troppo, ringrazio Dio perché, qualunque sia il mio percorso tortuoso, in Lui trovo forza e speranza, sempre. Inoltre mi da la capacità di trarre sempre del buono da ogni mia esperienza, anche le più negative. Questo mi permette di maturare giorno dopo giorno, sperando di essere una persona migliore ahahah. Questo sta agli altri dirlo.
     
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0 replies since 13/9/2017, 18:23   57 views
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