Posts written by .Eleonora.

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    La mia intervista a The Dayseyes



    Grazie di cuore a Daisy Franchetto e al suo spazio interviste oniriche, una delle più belle che mi sia mai stata fatta!

    Link qui: www.daisyfranchetto.com/

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  2. .

    ASTRO Edizioni



    RICCARDO ANGELINI - MONICA SERRA -
    SARA DI FURIA



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    RICCARDO ANGELINI


    E Tanti Saluti ai Canguri



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    Sinossi

    ‘E tanti saluti ai canguri’, più che un diario di viaggio, è il tragicomico grido di aiuto di un ragazzo che prende lo zaino e parte per l’Australia. Dopo qualche tempo la rapsodia quasi-fantozziana del disgraziato che tenta di sopravvivere a Sydney cominciava a segnalare alcune migliaia di letture, commenti da parte di gente che l’autore non aveva mai vista né conosciuta. Un passo dell’incipit viene citato dalla penna di Vittorio Monti in un editoriale del Corriere di Bologna.
    Riccardo lascia la sua casa di Bologna il 15 luglio 2011. E rientra un anno dopo, molto cambiato. Sarà per via di quella volta che ha provato a dar da mangiare un cracker integrale a un dingo nel deserto. Oppure quando stava per finire in braccio a un aracnide tropicale nella sua ragnatela. O forse è stato il lento inesorabile logorio di un lavoro terribilmente banale, l’esperienza sconcertante della normalità in una terra per definizione straordinaria.


    Domande all'Autore



    ▪ Perché un lettore dovrebbe leggere il tuo libro?

    A bruciapelo mi vengono in mente tre (ottime) ragioni. Uno, perché il lettore ha intenzione di andare in Australia e sta cercando un manuale sulle cose da NON fare per uscirne vivo. Due, perché non ha la benché minima intenzione di andare in Australia e preferisce trastullarsi con le disavventure capitate a uno che ci è voluto andare e nonostante tutto ne è uscito vivo. Tre, perché questa è una storia vera, e le storie vere sono sempre sexy.

    ▪ Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?

    Intendi innovativo per la tradizione di sopravvivere a ragni giganti e serpenti velenosi? O per il genere dei ragazzi che partono pensando di trovare la terra promessa salvo scontrarsi di faccia con un tram chiamato “Realtà”? Non so se ‘E tanti saluti ai canguri’ si possa definire un libro innovativo. Forse è un libro retrogrado. Come un giornale di bordo, o una lettera dal fronte. Una lettera piena di entusiasmo e avvilimento e incrollabile speranza e inesorabili fallimenti e lacrime sudore sangue pioggia oscurità orrore bollette da pagare e ti ho già parlato dei ragni giganti?

    ▪ Che cosa ti ha spinto a scrivere?

    Quello che ha spinto sempre qualunque scrittore in ogni epoca o luogo: la disperazione, la solitudine, la miseria. Specialmente all’inizio, quando stavo a Sydney e non avevo idea di quello che stavo facendo, e non avevo nessuno con cui parlarne né un soldo in tasca. Quando si dice che l’Australia è dall’altra parte del mondo è perché sta davvero dall’altra parte del mondo: le stagioni vanno al contrario, laggiù è giorno mentre quassù è notte, piove più spesso di quanto non lascino intendere le cartoline e intanto tu sei solo, straniero, stranito; del tipico accento australiano capisci il giusto cioè poco, non hai nessuno con cui fare due chiacchiere, bere una birra, nessuno a cui chiedere un consiglio, una pacca sulla spalla o anche solo un panino con la mortadella quando hai il portafogli vuoto perché hai speso i tuoi ultimi dollari australiani per raccontare la tua storia da un internet point.
    E tuttavia: scrivere ti aiuta a respirare, e non smettere di respirare è la chiave per sopravvivere.

    ▪ Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?

    A ben vedere, la storia nasce dall’antica battaglia fra l’uomo e gli dèi. L’uomo cerca di trovare la propria strada in un mondo ostile, o comunque non particolarmente affabile, mentre gli dèi beffardi disseminano il suo cammino di ostacoli. Io per esempio ho scoperto di avere ereditato dei conti in sospeso con Zeus detto il Pluvio (dico ‘ereditato’ perché non mi pareva di avergli mai mancato di rispetto). Gli ostacoli che il Pluvio ha preparato per me in Australia sono diventati la mia fonte di ispirazione, o meglio di disperazione, e la scrittura il modo in cui cercavo di superarli, o quantomeno di continuare a respirare. Ne ho parlato anche nella risposta di prima, se siete stati attenti.

    ▪ Quando scrivi? E come? In modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?

    In Australia scrivevo spesso sui treni, nel tragitto da casa al posto di lavoro. Oppure in pausa pranzo, al posto di mangiare. Oppure la notte, al posto di dormire. Non è sempre una faccenda sana, questa della scrittura. Però aiuta a stare in forma. Nei primi sei mesi ho perso quasi dieci chili.

    ▪ Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi – per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?

    L’ho detto ai miei amici su Facebook, che spero lo dicano ai loro amici fuori da Facebook, e così via, altrimenti non riuscirò a vendere le 100.000 copie che mi servono per pagare la rata del jet privato che ho comprato la settimana scorsa in un raptus di ottimismo.

    ▪ (perché la scelta del self publishing?) se lo sei

    Io ho scelto Astro Edizioni perché puntiamo entrambi al cielo (ho un jet privato in leasing a dimostrarlo).

    ▪ Progetti per il futuro?

    Siccome sono uno che non impara dai propri errori, mi piacerebbe tornare in Australia, ma non subito. Prima vorrei vedere se riesco a sopravvivere in un luogo più selvatico, tipo gli Stati Uniti. Oltre al diario australiano sono al lavoro su una trilogia di genere fantastico-umoristico con un collettivo chiamato Nerdheim. È appena uscito il secondo volume, molto bello, ben scritto, ve lo consiglio, compratelo, dai che c’è quel dannato jet da pagare.

    ▪ Tre persone da ringraziare

    Ci sono in effetti tre persone, animali o entità che ho trascurato di menzionare nei ringraziamenti del libro, e più precisamente: Donald Trump, per non essere australiano; il Pluvio, con cui spero di aver chiarito; il cane Charlie, che una volta si è mangiato un ragno che voleva mangiare me. Grazie, grazie, grazie.

    Biografia dell'Autore



    Riccardo Angelini è nato nel 1984 a Bologna. Il conseguimento di un'effimera laurea in Scienze Filosofiche segna il suo ingresso trionfale nel mondo del precariato. Dal 2005 affitta per poco prezzo la propria penna a riviste accademiche, di musica, cinema e fumetto. Nel 2011 si trasferisce a Sydney, Australia, dove si distingue come eccellente commesso, encomiabile centralinista e notevole dogsitter. Rientrato alla scadenza del visto si sposta a Torino per studiare scrittura e cinema. Nel 2013 intraprende la pubblicazione una saga fantasy eroicomica con il collettivo Nerdheim e nel 2015 contribuisce alla serie per il teatro 6Bianca.

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    MONICA SERRA


    The Iron Duke



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    Sinossi

    Una missione top secret, un sanguinoso agguato e una ferita mortale travolgono Henry C. Demison, duca di Sharp, ufficiale dell’esercito britannico. Con un audace esperimento, lo scienziato Boyle gli salva la vita e lo consegna a notti dissolute, incubi, carne e metallo.
    Quando Sharp viene chiamato a recuperare i documenti nascosti in territorio francese prima di essere ferito, il destino lo fa imbattere nelle sorelle Finnegan. Un inaspettato scambio di persona sconvolge i piani del tormentato duca, risucchiandolo in un tragico epilogo. O si tratta forse di un nuovo inizio?

    Doppia lingua, italiano-inglese.

    Una missione top secret, un sanguinoso agguato e una ferita mortale travolgono Henry C. Demison, duca di Sharp, ufficiale dell’esercito britannico. Con un audace esperimento, lo scienziato Boyle gli salva la vita e lo consegna a notti dissolute, incubi, carne e metallo.
    Quando Sharp viene chiamato a recuperare i documenti nascosti in territorio francese prima di essere ferito, il destino lo fa imbattere nelle sorelle Finnegan. Un inaspettato scambio di persona sconvolge i piani del tormentato duca, risucchiandolo in un tragico epilogo. O si tratta forse di un nuovo inizio?

    Double language, English-Italian.

    A top secret mission, an ambush and a deathly injury devastate Henry C. Demison, duke of Sharp, Britain’s high official.
    Through an audacious experiment, the scientist Boyle saves his life, thus transporting him into lascivous nights, fears, body and metal.
    When Sharp is told to recuperate the documents he had hidden in France, just before being injured, destiny makes him meet the Finnegan sisters.
    An unexpected change of person subverts the duke’s plans, throwing him into a tragic epilogue. Or, rather, a new beginning?

    Note sull'Autrice



    Monica Serra, sognatrice e narratrice di mondi, esordisce nel 2009 con il romanzo fantasy Cuore di drago. Ha pubblicato numerosi racconti di genere, tra cui Sangue alieno, e il romanzo breve Ali del futuro (Eve edizioni, 2015).
    Ama leggere, viaggiare e scrivere e vive con la sua popolosa famiglia (marito, figli, due gatti e una suocera) alle porte di Roma.

    Monica Serra, dreamer and narrator of worlds, started writing in 2009, when her fantasy novel, Cuore di drago (Dragon heart), was published.
    Hers are various short stories such as Sangue alieno (Alien blood) and the noverl Ali del futuro (Future wings).
    She loves reading, travelling and writing, while living with her densly populated family (husband, daughter and son, two cats and her mother-in-law), near Rome.

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    SARA DI FURIA


    Niccolò Spirito



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    Sinossi

    Una maledizione scagliata contro i veneziani durante la crociata del 1202 perseguita i discendenti della famiglia Spirito, che scrivono una favola animata dal nobile intento di riportare a Venezia i valori cristiani.
    Attraverso esperienze terrificanti e incontri luciferini, morti improvvise e sospette, omicidi e presenze inquietanti, Niccolò Spirito è vittima delle creature nate dalla fantasia del padre. I personaggi diabolici della sua storia, rimasta incompiuta, si muovono nella realtà evocati dalle debolezze umane, poiché ciascuno di loro incarna uno dei sette vizi capitali. Sorgendo dall’ombra proiettata a terra dal peccatore, infestano i giorni e le notti di Niccolò, che tenta l’impresa mai riuscita prima.

    Note sull'Autrice



    Sara Di Furia ha già pubblicato diversi racconti e romanzi, tra cui I segreti di Kane Town e La regina rossa per La Corte Editore, ottenendo attestati e premi in numerosi concorsi letterari nazionali. È membro dell’associazione EWWA (European Writing Women Association) ed è insegnante nella scuola secondaria di secondo grado.

    STRILLO di QUARTA



    Sei pronto a scoprire la verità su te stesso?
    Voltati.
    Osserva la tua ombra e inizia a tremare.



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    Edited by .Eleonora. - 27/9/2016, 11:58
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    Giornata Dark Zone



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    Intervista Doppia per le protagoniste del libro "Emma" di Francesca Pace



    NOME.
    E. Emma.
    D. Danielle.

    SOPRANNOME.
    E. Non credo di averne uno.
    D. Ibrida guastafeste ti starebbe bene.
    (N.d.R. Emma si volta appena mimando una falsa risata)

    ETÀ.
    E. Quasi 24.
    D. Più di quanti tu ne possa contare.

    RAPPORTO CON L'ALTRO SESSO.
    E. Imbarazzante. Sono timida e introversa e ho sempre avuto difficoltà ad approcciare.
    (N.d.R. Arrossisce anche ora).
    D. Tenera... Per quanto mi riguarda invece è sempre stato straordinario, eccitante e...caldo!!!

    IL TUO UOMO IDEALE.
    E. Sarò un'eterna romantica ma...il mio. Il mio fidanzato è il mio uomo ideale.
    D. Anche il mio... Il tuo fidanzato intendo...è il mio uomo ideale.
    (N.d.R. Difficile descrivere la densità dell'aria nella stanza resa quasi irrespirabile dalla tensione sprigionata dalle due...)

    COLORE PREFERITO.
    E. Il viola...lo adoro.
    D. Rosso...sangue.

    CIBO PREFERITO.
    E. Caffè nero bollente.
    D. Brh+ ...a temperatura ambiente.

    DI QUALCOSA ALL'ALTRA.
    D. Morirai presto.
    E. Mordimi.
    (N.d.R. Calma girls...calma!!!)

    TRE AGGETTIVI PER DEFINIRE L'ALTRA.
    D. Debole...sentimentale...morta.
    E. Sei a corto di parole? Questo lo hai già detto.
    Comunque direi...folle...disperata...e rifiutata.

    UN LUOGO A CUI SEI MOLTO LEGATA.
    E. Praga...è la città dove sono nata...due volte.
    D. La Bretagna...è il luogo dove ogni cosa ha avuto inizio. 
    BEVANDA PREFERITA.
    E. Acqua minerale frizzante.
    D. Mi devo ripetere. Brh+

    BEVANDA ALCOLICA PREFERITA.
    E. Un particolare vino bianco delle mie parti.
    D. Brh+ corretto con del whisky d'annata.

    GIORNO O NOTTE.
    E. Assolutamente entrambi.
    (N.d.R. Emma sorride rilassata, consapevole della sua essenza).
    D. Notte...sempre!!!


    FAI UN SORRISO.
    Emma mi guarda e ammiccando sorride dolcemente, Danielle sfodera due denti da fiera e si passa la lingua sul labbro superiore.
    D. Qual'è il tuo gruppo sanguigno?
    (N.d.R. Lo chiede a me...Mi da i brividi...è decisamente arrivato il momento di chiudere questa intervista).


    SALUTA L 'ALTRA.
    Okkeyyyy...entrambe alzano il dito medio rimanendo in silenzio...

    Emma


    Francesca Pace



    Vampiri, Streghe, Magia.
    Tutto quello che aveva alimentato la sua fantasia
    diventò inesorabilmente la sua realtà.



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    Sinossi

    Emma è una ragazza semplice dall'inconsapevole fascino magnetico. La sua vita tranquilla, al confine dell'invisibilità, verrà sconvolta da un cambiamento radicale ed improvviso che la catapulterà nel complesso e violento mondo di streghe e vampiri. Un'inaspettata e travagliata transizione ne muterà in modo definitivo la natura e l'essenza trasformandola in un essere sovrannaturale mai esistito prima. Quando la straordinaria ragazza, accompagnata dai suoi amici di sempre e da un nuovo e viscerale amore, si troverà ad affrontare con coraggio la sua nuova vita imparando ad amarla e ad amare se stessa come mai prima, scoprirà di possedere uno sconfinato ed incontrastabile potere. È, questa, una appassionante ed intensa storia di amicizia, fratellanza e amore.

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    L'Associazione Culturale Dark Zone sarà presente al Romics di Roma, con volti noti e grandi novità! Vi aspettiamo!



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    Edited by .Eleonora. - 22/9/2016, 18:29
  4. .

    Maddalena Cafaro



    The Master Shadows


    The Awakening



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    Sinossi

    2083. Roma, quartier generale dei Pyrox. Delle strane sparizioni stanno mettendo in serio pericolo l’equilibrio che Adam, il signore delle ombre, è riuscito con fatica a creare insieme alla sua squadra di agenti speciali. La città sembra essere divenuta la preda di una nuova organizzazione criminale e a nulla serve l’intervento delle più alte cariche celesti per sventare un attacco che rischia di sfociare in disastro. Per gli uomini, certo, ma anche per gli ibridi, i demoni e le streghe.
    Il ritorno di un passato che si pensava essere stato confinato è prossimo, e la battaglia è alle porte. Il futuro non è mai stato così incerto e l’oscurità non è mai stata così vicina.
    Eppure, in questa guerra, non tutto è scontato, non tutto è quello che sembra. Luce e tenebra, bene e male… Non c’è luce senza oscurità e, forse, non c’è oscurità senza luce.

    Dark Intervista



    Lasciamo la parola all'Autrice:

    ▪ Perché una lettrice dovrebbe leggere il tuo libro?

    Non solo una lettrice, ma anche un lettore potrebbe trovare interessanti i miei libri, soprattutto la mia vena dark fantasy, dove non ci sono solo donzelle da salvare in attesa del macho di turno, ma personaggi forti che si aiutano a vicenda, ci sono lotte, misteri, sparizioni, morti.

    ▪ Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?

    Non scrivo un genere ma il mio modo di scrivere è una contaminazione di vari generi, paranormal, fantasy, thriller, mistery. Non ho la presunzione di aver apportato nulla di nuovo alla letteratura, ho il mio stile che poi sia speciale o meno saranno i lettori a stabilirlo.

    ▪ Che cosa ti ha spinta a scrivere?

    La necessità di avere una valvola di sfogo per le mie emozioni, in fin dei conti per una giocatrice di ruolo è normale interpretare personaggi diversi, in effetti potrei essere definita al limite della schizofrenia :D

    ▪ Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?

    Da una chiacchierata con la mia editor, alcuni lettori mi avevano chiesto come continuasse Ombre, un racconto di quaranta pagine che avevo pubblicato come sfida personale, ma era piaciuto e volevano sapere cosa ne sarebbe stato del protagonista. Così chiacchierando, Federica mi chiede: Allora Adam? E io: torna nel futuro. E che futuro trova? Uno dove i demoni non sono solo fantasia, ma realtà, camminano tra di noi in una normalità solo apparente, sono tra noi anche se facciamo finta che non ci siano. E da lì tutto cominciò.

    ▪ Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?

    Ho due bambini piccoli, scrivo quando posso, in modo improvviso e discontinuo, almeno al momento. Ma la storia è lì nella mia testa, le situazioni diventano sempre più chiare, finchè sono costretta a metterle nero su bianco, fosse anche solo su un quaderno.

    ▪ Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?

    Sono ancora in fase sperimentale, ho provato la pubblicità sponsorizzata di Facebook, poi ci sono i blog, le giornate autore :D, le recensioni, ancora non ho capito qual è il metodo più efficace.

    ▪ (perché la scelta del self publishing?) se lo sei

    Per il fantasy in Italia non c’è posto, almeno tra le CE. Di contro ai lettori il fantasy piace, ma è difficile farsi spazio. Ma se devo scegliere tra CE che non seguono l’autore e il self, scelgo quest’ultimo, almeno se le cose vanno male so con chi prendermela :D

    ▪ Progetti per il futuro?

    Il 14 ottobre pubblico un nuovo romance Sweet Horse, primo di una trilogia.
  5. .

    Livia De Simone



    Artista - Illustratrice - Grafica



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    Biografia

    Livia De Simone nasce a Roma nel 1977. Dopo essersi diplomata al III Liceo Artistico, frequenta la facoltà di Architettura di Roma ‘La Sapienza’.Inizia a lavorare prima nel settore architettonico e poi in quello grafico. Conserva sempre però la passione per il disegno e dal 2010 inizia a lavorare come illustratrice freelance.
    Le sue illustrazioni sono principalmente legate alla sfera del fantasy; la scelta per questo genere ha radici nella sua grande passione per i libri che ha sempre amato leggere.
    Per le illustrazioni la tecnica che predilige è quella digitale, ma ha padronanza anche di tecniche tradizionali come matite, acrilici, pittura su tessuti e ceramica.
    Ha realizzato diverse cover e illustrazioni per alcuni romanzi e racconti (Le Figlie di Ananke, Nuova Terra, Nuova Vita, Tiger Fighters di Dilhani Heemba, Il Segreto dell’Ordine di Monique Scisci, Saga Pactum Vampiri di Barbara Riboni, ect …).
    Nel 2014 dopo aver vinto un concorso indetto dalla Dunwich Edizioni comincia a collaborare con la casa editrice, oltre che con altri scrittori.
    Nel 2015 realizza alcune illustrazioni per la scrittrice Francesca Pace, e da li arriva la collaborare con l’associazione Dark Zone. Associazione a fine editoriale creata dalla scrittrice stessa.
    Sempre nello stesso anno inizia la collaborazione con la AstroEdizioni.

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    Web Site:
    www.liviadesimone.com/

    Facebook:
    www.facebook.com/Livia-De-Simone-A...545178/?fref=ts

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    Dark Intervista



    Lasciamo la parola all'Artista

    ▪ Come definisci il tuo stile?

    Direi abbastanza eclettico. Passo da un carattere più romantico, ad uno più dark.

    ▪ Quando è nata la tua attività da illustratrice?

    Non tanto tempo fa in realtà…circa sei anni fa, questa passione per il disegno, che era sempre rimasta un hobby è diventato un lavoro. Inizialmente era un di più, a cui ritagliavo parte del tempo libero, ora è diventato un lavoro a tempo pieno!

    ▪ Da dove nasce un’illustrazione? Quali sono le fonti di ispirazione?

    Nel caso di una commissione, gli imput di partenza mi vengono dati dal committente, a volte ho la possibilità di leggere il testo e trarne ispirazione, poi a seconda del committente ho più o meno libertà di poter gestire l’impostazione del lavoro.
    Quando creo un’illustrazione per me, l’ispirazione può venire da mille cose…. Un sogno, una canzone, qualcosa letto su un libro o qualcosa vista in giro e che mi ha particolarmente colpita, come un luogo.

    ▪ Quando disegni? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?

    Disegno soprattutto la mattina, anche per comidità, visto che mio figlio è a scuola ed ho più tempo, spesso però dedico al disegno anche parte del pomeriggio se posso.
    Per quel che riguarda l’organizzazione del lavoro, solitamente se comincio a disegnare evito di fermarmi, a meno che non debba farlo per fattori esterni…ahahah…diciamo che quando disegno entro in un mondo tutto mio e cerco di isolarmi da ciò che mi circonda. Questo è sicuramente più facile farlo quando mio figlio è a scuola XD

    ▪ Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo lavoro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali fans?

    Sicuramente internet è un buon modo per promuovere i miei lavori e farmi conoscere. Ho creato quindi un sito ed una pagina facebook che cerco di tenere in continuo aggiornamento.
    Un altro metodo adottato sono le fiere ed eventi dove so di poter trovare persone amanti del genere fantasy e dell’illustrazione. Le fiere aiutano tanto ad entrare a contatto cin le persone in modo diretto, possono trovare i miei lavori e possono vedermi mentre disegno.

    ▪ Chi sono i tuoi Artisti/illustratori preferiti?

    Ce ne sono parecchi che mi hanno appassionata fin da ragazza. Sia artisti classici come Caravaggio, gli Impressionisti, Klimt…sia maestri dell’illustrazione contemporanei come Todd Locwood, Luis Royo, Antonio de Luca, Paolo Brabieri.

    ▪ Progetti per il futuro?

    Per ora sto finendo di lavorare ad un libro illustrato, il primo che realizzo e se andrà bene, già mi sta frullando per la testa un’idea per un altro art book.

    ▪ Tre persone da ringraziare

    Eh ce ne sarebbero forse più di tre…..direi in primis mio Marito, che mi ha sempre spronata e che crede in me.
    Poi Francesca Pace e Francesca Costantino, due persone che hanno creduto nelle mie potenzialità e con cui sto collaborando a tanti progetti interessanti.
    (Ci sarebbero poi altre persone da ringraziare, artisti che mi hanno dato consigli utilissimi per migliorare!)

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  6. .
    QUESTO NON È UN EVENTO PROMO, MA UN EVENTO DI SOLIDARIETÀ, atto alla raccolta fondi per i terremotati!!!
    Partecipare è semplicissimo!!!
    *POSTATE in bacheca un "partecipo"
    *DONATE a uno degli enti che troverete linkati nei commenti a questo post
    *CONDIVIDETE l'evento in modalità pubblica
    *INVITATE almeno due amici.
    Alla fine dell'evento ci saranno una serie di estrazione che premieranno molti di voi e la vostra bontà e solidarietà con tanti libri in formato elettronico.
    AI VINCITORI VERRÀ CHIESTO LO SCREEN DELLA DONAZIONE.

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    https://www.facebook.com/events/2827065620...82714452097271/
  7. .

    Diego Romeo



    Lande Percorse
    I Figli del Toro



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    Sinossi


    Dieci racconti dritti allo stomaco. micro storie abitate da uomini e donne fuori confine, favole nere, qualcuna senza lieto fine. Cronache di eroi imperfetti ma tenaci che migliorano e si migliorano, trasformando esistenze che parevano già stabilite.
    Diego Romeo si mette nei panni di un armeno che ha visto troppo sangue e polvere da sparo, di una donna senza genitori cresciuta sulla terra battuta di un campo profughi, e poi ancora di un uomo che ha perso prima la moglie, poi i soldi e pure le scarpe.
    Una raccolta dalla scrittura lieve e appassionata, che entra delicata dentro esistenze marginali, storie sommerse dagli anni e dalle guerre, nuovi inizi o crudeli epiloghi.

    Quarta di Copertina

    Dopo le incredibili vicende avvenute nei primi due romanzi della saghe Lande Percorse, ritroviamo l’eroe Hurik impegnato in una nuova difficile impresa, forse la più impegnativa della sua vita. Dovrà infatti partire alla volta del continente meridionale alla ricerca disperata di nuovi alleati. Vecchi amori intanto riaccenderanno passioni ormai sopite e gelosie inaspettate. E nel frattempo l’esercito Celeste si riorganizzerà trovando alcune importanti vittorie. Ma saranno i nani, con la scoperta di una nuova arma, a far davvero ben sperare i paladini del bene.
    Ma il male è sempre in agguato e pronto a colpire con tutta la sua inesorabile crudeltà. La casa degli elfi sarà messa a dura prova e vecchi re periranno nel vano tentativo di proteggere i loro cari, mentre il nuovo Imperatore Celeste farà finalmente il suo ingresso in campo. La battagli imperversa ormai in tutto il continente da est a ovest, da nord a sud. E finalmente Karl tornerà dal Mare Astrale con una nuova speranza…

    Dark Intervista



    Lasciamo la parola all'Autore:

    ▪ Perché un lettore dovrebbe leggere il tuo libro?

    Sicuramente per avere degli strumenti in più per valutare gli ultimi avvenimenti, legati alla nuova condizione sociale dell’Italia. Sempre più si sente parlare di poveri e di stranieri, ma anche di giovani che non hanno futuro. Ebbene questa raccolta di racconti vuole essere, a partire da storie vere, uno strumento per capire e valutare meglio il nostro presente.

    ▪ Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?

    Di innovativo c’è sicuramente una visione dei poveri e degli emarginati non convenzionali. I raccanti non vogliono giudicare i protagonisti ma far capire le loro vite. Oggi tutti i media vogliono di giudicare senza capire. Con questo non voglio dire che si deve giustificare, al contrario, ma secondo me per affrontare un problema bisogna capirlo e non giudicarlo.

    ▪ Che cosa ti ha spinto a scrivere?

    La voglia di raccontare delle storie vere al limite dell’assurdo. Spesso quando vediamo un povero tendiamo a colpevolizzarlo, pensando che in fondo se l’è cercato, senza fare lo sforzo di capire o di sapere la sua storia. Il mio intento è quello di creare una finestra da cui poter vedere senza filtri la società che ci circonda.

    ▪ Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?

    Come dicevo prima, anche se riviste e romanzate, tutte e dieci i racconti (tranne l’ultima che è volutamente inventata e satirica) sono tratte da storie vere. Alla mensa di Via Dandolo gestita dalla Comunità di sant'Egidio, ho avuto modo di incontrar tanti poveri, stranieri e via dicendo che mi hanno parlato della loro vita. Da qui il desiderio di raccontare le loro storie affinché tutti possano capire cosa si nasconde dietro un profugo che fa un viaggio assurdo pur di venire in occidente, per esempio.

    ▪ Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?

    Sicuramente scrivo di notte, quando tutti dormono (figli compresi) è ho la calma e il silenzio necessario a potermi concentrare. Il come non è mai un lineare. Avvolte è di getto altre invece è l’insieme di vari appunti. Insomma per farla breve io non sono un tipo ordinato e lineare e di conseguenza anche il mio modo di scrivere raramente lo è.

    ▪ Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?

    Le strategie sono molteplici, dai social Network alle fiere, fino alle presentazioni. A questo proposito vi vorrei invitare tutti per il 16 marzo alle ore 18 presso il Lettere Caffè di Trastevere, Via San Francesco a Ripa, 100- dove farò la presentazione lancio di questo mio ultimo libro.

    ▪ Progetti per il futuro?

    Ad aprile uscirà un mio nuovo libro. Un romanzo storico sul genocidio degli armeni, ma di questo spero di parlarvene meglio un'altra volta, perché ci tengo particolarmente visto il delicato tema di cui parla. Per il resto sicuramente finirò la mia saga fantasy delle “Lande Percorse” e poi chi sa… vediamo dove mi porterà quest’avventura.

    ▪ Tre persone da ringraziare

    La comunità di Sant'Egidio (anche se non è proprio una persona)
    Maria Rizzi.
    Mia moglie Sophie.

    Note Biografiche sull'Autore



    Diego Romeo gestisce appalti pubblici presso l’Università degli Studi Roma Tre. Dal 1994 è parte della Comunità di Sant'Egidio, per la quale si occupa di arte e disabilità, e di relazioni interreligiose. È membro del circolo culturale IPLAC ed è segretario del Premio letterario internazionale “Viva gli Anziani!” (Arrivata alla sua seconda edizione), di cui ha curato la pubblicazione Parole sulla vecchiaia(La Stella Cadente, 2015).

    Con l’epopea fantasy Lande Percorse (pubblicata dal 2013 al 2016) ha vinto vari premi letterari: Albero Andronico 2014;Concorso “Voci” di Abano Terme 2014; Albero Andronico 2015;
    Ha conseguito il Premio alla cultura al X Concorso Internazionale “Voci” di Abano Terme 2015”.

    Ha pubblicato con la casa editrice L’Erudita la raccolta di racconti “Nostri Fratelli” di cui il filo d’unione sono i poveri e in particolare gli stranieri. Al suo interno i racconti: “Il lungo viaggio di Zelda Milk” classificatosi 4° al premio letterario Albero Andronico 2016 e “Un giorno come tanti” – Premio Speciale per l’alto valore umanitario al Premio letterario Voci di Abano Terme 2016.

    Ha pubblicato infine un romanzo storico sulgenocidio degli armeni dal titolo “La melodia che salvo ilpopolo” (David &MatthausMaggio 2016).
  8. .

    Valerio La Martire & Francesca Pace



    Nephilim & Emma




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    SINOSSI NEPHILIM

    La tregua era stata stipulata. Dopo quattromila anni i Nephilim Celestiali e i Nephilim Infernali avevano deposto le armi spartendosi le Americhe. Ma la pace era stata conquistata a caro prezzo. L’alleanza dei Celestiali con la razza immonda dei Demoni aveva infranto equilibri antichi che non dovevano essere toccati. Creature più potenti e pericolose dei Nephilim sono ora entrate in gioco e non è la pace il loro obiettivo.
    Nessuno, nemmeno il loro creatore, avrebbe invece potuto immaginare l’amore tra un Infernale e un Celestiale

    SINOSSI EMMA

    Emma è una ragazza semplice dall'inconsapevole fascino magnetico. La sua vita tranquilla, al confine dell'invisibilità, verrà sconvolta da un cambiamento radicale ed improvviso che la catapulterà nel complesso e violento mondo di streghe e vampiri. Un'inaspettata e travagliata transizione ne muterà in modo definitivo la natura e l'essenza trasformandola in un essere sovrannaturale mai esistito prima. Quando la straordinaria ragazza, accompagnata dai suoi amici di sempre e da un nuovo e viscerale amore, si troverà ad affrontare con coraggio la sua nuova vita imparando ad amarla e ad amare se stessa come mai prima, scoprirà di possedere uno sconfinato ed incontrastabile potere. È, questa, una appassionante ed intensa storia di amicizia, fratellanza e amore.

    Doppia Dark Intervista



    ▪ Perché una lettrice dovrebbe leggere il tuo libro?

    Valerio…Perché… non lo so perché dovrebbe leggerlo. Di solito le persone che leggono nephilim però sono appassionate di urban fantasy, o di angeli o di entrambe le cose. Alcune persone lo leggono perché sono incuriosite dal fatto che nel mio mondo esistono gli angeli e i diavoli, ma che non sono buoni e cattivi e che tutto è relativo a come vedi il mondo. Poi ci sono lettori che cercano i libri di avventura e di amore e anche loro trovano pane per i loro denti. Magari per un po’ di tutti questi motivi.

    Francesca… Non so dire perché si dovrebbe leggere il mio romanzo… La consiglierei a chi ama le storie nelle quali i sentimenti sono importanti e fanno da perno. In tutta la saga si parla di amicizia, quella vera che ti porta smettere a rischio la tua vita per il bene dell’altro… si parla di fratellanza e di rapporti familiari e di amore; quello intenso e totalitario che ti mette a nudo portando a galla intime debolezze. Direi che è una bella favola in cui i buoni sono forti proprio perché legati da sentimenti autentici e leali.

    ▪ Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?

    Valerio….Non ho mai letto un urban fantasy fino a che non è uscito il primo volume di Nephilim e mi è stato detto: ehi! Lo sai che hai scritto un urban fantasy? E sono andato a studiare. Da quello che ho capito di questo genere, che ho imparato ad apprezzare, Nephilim lavora su vecchie storie (l’Antico Testamento) e le porta ai nostri giorni come da tradizione dell’urban fantasy. Però fa un’operazione un po’ inedita: non ci sono personaggi umani o inconsapevoli o che devono scoprire la loro vera natura e imparare a gestirla. Nel mio libro non ci sono quasi gli Umani. I personaggi sono tutti sovrannaturali e tutti ben consapevoli dei loro poteri e di quello che sanno fare. Quindi è un libro urban fantasy post-umano? Mah!

    Francesca… Il mio mondo fantasy “somiglia” per certi versi a quello della tradizione urbana perché parla di vampiri e streghe, l’innovazione è l’introduzione di un nuovo carattere, un nuovo personaggio: l’ibrido. Emma lo è ed è un ibrido per diritto di nascita. In più mi é stato detto che anche se gli elemento sono “tradizionali” il modo in cui sono stati tra loro intrecciati rende l’opera innovativa.

    ▪ Che cosa ti ha spinta a scrivere?

    Valerio….Copiare mia madre. Lei scriveva tutto il giorno sulla Olivetti in salotto e io mi mettevo a fare lo stesso in camera mia con una cosa qualsiasi che sembrasse una tastiera. Lei era una giornalista, io un bambino di sei anni. Aggiungi alla ricetta il fatto che ho iniziato a leggere a cinque anni e che sono diventato subito un ingordo di libri... il passaggio a scriverli è stato molto veloce.

    Francesca… all'inizio, quando ero ragazzina, una folle timidezza. Riuscivo a comunicare solo attraverso la carta e la penna. Nel caso specifico di Emma, il desiderio di lasciare a mia figlia (ai tempi avevo solo Emma) un’eredità che fosse solo mia. Ho sentito il desiderio di raccontarle una storia che le palesasse, attraverso un mondo fantastico e avventure sovrannaturali, il mio modo di vedere il mondo e i sentimenti.

    ▪ Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?

    Valerio….Il libro è nato da una richiesta molto chiara: Vale, puoi smetterla di scrivere libri tragici? Vorremmo anche leggere un bel libro di avventura, di azione e amore. I miei amici, al mare in Croazia. Stavano rileggendo l’ultima bozza di Stranizza, il mio libro che parla di omofobia e mafia in Sicilia, la storia di due ragazzi che si innamorano e dell’odio del paese in cui vivono. Stranizza è il mio unico libro che ha ricevuto solo ed esclusivamente recensioni positive, però non si può dire che sia un libro allegro. I miei amici erano al mare, ma forse con l’animo un po’ abbacchiato e mi chiesero una lettura che potesse tirargli su il morale. Così è nata l’idea di Nephilim. La fonte di ispirazione è stato l’Antico Testamento e i diari di Enoch che ho trovato molto affascinanti.

    Francesca… da una necessità legata un momento molto difficile della mi avita, inc ui la mia salute mi ha fatto “ciao”…hahahhaha… L’ispirazione è arrivata dalle persone con cui condivido anche oggi la mia vita.

    ▪ Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?

    Valerio…Sono un tipo piuttosto metodico. Mi sveglio la mattina, faccio colazione, doccia e mi metto al computer. Faccio una pausa per mangiare a pranzo e mille pause tra caffè, facebook, qualche chiacchiera con amici. Tiro avanti così fino alle 18 scrivendo sulle 15mila battute del romanzo. Poi mi fermo e faccio altro.

    Francesca… sono una mamma full time..scrivo nei ritagli di tempo e quando i bimbi che oggi sono due sono a scuola.. e scrivo in modo convulso..a fiume.. Valerio mi rimprovera spessissimo questo caos scribacchino. Non ho mai un’idea precisa in testa e non so dove mi porterà la storia…io inizio e poi mi lascio guidare.

    ▪ Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?

    Valerio….Dall’uscita di Nephilim collaboro con alcuni autori amici per andare in fiere e promuovermi negli eventi locali. Inoltre da qualche mese mi sto facendo aiutare da Francesca Pace con la sua Dark Zone per la promozione online. Le due cose insieme mi hanno fatto conoscere tantissimi nuovi lettori!

    Francesca… Copio e incollo quanto scritto da Vale…hahahah….

    ▪ Progetti per il futuro?

    Valerio…Un libro/testimonianza su un’emergenza umanitaria avvenuta nel 2014, il volume conlcusivo della saga dei nephilim e forse una nuova favola illustrata. Poi ho in testa uno spin off per Nephilim, nuovi racconti, un nuovo romanzo di denuncia sociale e forse un libro di fantascienza. Vorrei tanto scrivere un thriller, ma non penso di essere pronto per questo genere. Di progetti ne ho tantissimi, tutto sta nel mettermi a scrivere!

    Francesca… Un romanzo breve di prossima uscita con una ce che amo…e due romanzi di impronta paranormale di cui per scaramanzia non vorrei dire ..

    ▪ Tre persone da ringraziare

    Valerio… Solo tre? Va bene. Allora ringrazio, in ordine alfabetico: i miei due fidanzati Dario e Giulio e ringrazio gli autori con i quali collaboro da più di un anno (sto barando, lo so): Diego Romeo, Francesca Costantino, Francesca Pace e Stefano Mancini!

    Francesca… Oh mamma… Il mio compagno… il mio compagno… il mio compagno!!!
    Poi, seriamente, sul piano professionale direi Valerio per avermi aperto un mondo, Stefano Mancini per il lavoro di editing, la dark family…loro sanno perché..
  9. .

    Francesca Noto



    Il Segno della Tempesta



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    Sinossi

    Lea Schneider ha un dono, o forse una maledizione. Riesce a percepire con impressionante chiarezza le emozioni altrui. È sempre stato un fardello complicato da gestire, in grado di trasformare la sua adolescenza in un inferno. Anni dopo, le sue capacità tornano a manifestarsi con forza. In preda a strani sogni premonitori, Lea decide di fuggire verso la regione più selvaggia della Florida, dove è stata concepita vent'anni prima.
    Ciò che non sa è che quel viaggio ‒ come il suo dono ‒ fa parte di un disegno più grande. Chi è Sven, il ragazzo senza un passato e dotato di capacità ben più potenti delle sue? Nuove forze scoprono le carte di una partita antica, di cui i due giovani sono il fulcro.
    Lea e Sven si troveranno nel mezzo del conflitto tra i Waerne, antichi guardiani della nostra realtà, e i Fjandar, asserviti a esseri che di questo universo non fanno parte, ma che diverse volte hanno interferito con le sue sorti. Mentre un portale tra i mondi rischia di essere profanato, Lea dovrà trovare il coraggio di guardarsi dentro e affrontare le proprie paure.
    Intanto, Ragnarök, il crepuscolo del mondo, si avvicina...

    Dark Intervista



    Lasciamo la parola all'Autrice:

    ▪ Perché una lettrice dovrebbe leggere il tuo libro?

    Be’, in primo luogo, direi per il messaggio positivo e di speranza che vuole trasmettere: per questo ho voluto scrivere per un target fondamentalmente adolescenziale (sebbene il romanzo possa essere fruito anche da fasce di età più elevate), perché quando ho iniziato a scriverlo ero poco più che un’adolescente anche io, e le domande fondamentali che si affrontano nella storia sono quelle che soprattutto in quel periodo della vita finiscono per diventare quasi assillanti. In particolare, quesiti come:“Cosa ci faccio qui? Qual è il mio posto nel mondo? Sto facendo le scelte giuste e troverò la mia strada?” Tutto parte da lì... e poi prende svolte inattese. Ma di fatto, anche se i miei protagonisti hanno capacità “speciali”, quello che cerco di trasmettere al lettore è che ciascuno di noi, in qualche modo, è speciale ed è chiamato a compiere qualcosa di grande, nella sua esistenza.

    ▪ Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?

    Difficile definire davvero “innovativo” un romanzo, di questi tempi; a mio parere, solo pochi grandi autori riescono a tracciare strade nuove. Posso dire di aver attinto a piene mani da una commistione di generi. Nel mio libro ci sono elementi di urban fantasy e di romance, ma riprende anche certi canoni del romanzo di formazione e si ispira alle saghe norrene, dando loro una spiegazione “moderna”. Se poi ci sono elementi innovativi in questo intreccio, probabilmente saranno i lettori a deciderlo!

    ▪ Che cosa ti ha spinta a scrivere?

    Ho sempre amato scrivere, fin da quando ero bambina. Il primo “romanzo” (chiamiamolo così!) l’ho buttato giù a undici anni!Ho sempre scritto unicamente per me stessa, perché avevo in testa una storia e volevo darle un compimento di qualche tipo. In qualche modo, mi sono anche trovata un lavoro che ha a che fare con la scrittura creativa (sono traduttrice di romanzi e giornalista), ma prima della pubblicazione de Il segno della tempesta non mi sono mai considerata una “vera” scrittrice, una “novelist”, per dirla con il termine inglese.E anche Il segno della tempesta sarebbe rimasto nel proverbiale cassetto (dove di fatto è rimasto per quasi sedici anni) se non fosse stato per la mia “talent scout” e attuale editrice, Francesca Costantino, che mi ha incoraggiato a fare il grande salto e tentare questa nuova avventura.

    ▪ Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?

    Le origini risalgono a un viaggio in Florida del 1999. Mi ero innamorata di certe suggestioni e certi paesaggi, e questa storia ha cominciato a “cantarmi” dentro, come i suoi personaggi. In realtà, all’inizio non sapevo neanche dove voleva puntare. Era molto più romance che fantasy, se vogliamo. Successivamente, nella sua seconda stesura, ha trovato la sua costruzione definitiva, senz’altro più matura (erano anche passati quindici anni!). In realtà non ho avuto una fonte d’ispirazione univoca e definita. C’è un po’ di tutti gli autori che negli anni mi hanno definito e mi hanno ispirato nello stile e nella narrazione, dal fantasy classico che leggevo da adolescente a certo Stephen King delle origini (ho sempre amato il modo in cui sa tratteggiare i suoi personaggi e le loro emozioni), ai tanti autori che ho tradotto nel corso degli anni.

    ▪ Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?

    Avendo un lavoro autonomo che mi prende tanto tempo, weekend compresi (e per fortuna mi piace, sennò sai che tragedia!), un marito e due bambine, gli unici momenti davvero adatti alla concentrazione che mi serve per scrivere sono la mattina presto e la sera tardi, quando in casa tutti dormono, il cellulare tace e l’atmosfera diventa particolare, quasi magica. Ideale per raccogliere le idee, prendere un gran respiro e lasciare che la storia prenda forma e il flusso di scrittura diventi torrenziale come deve essere. Per i motivi già detti, mi trovo per forza a scrivere in modo organizzato e il più possibile continuo, e non posso permettermi il lusso dell’ispirazione improvvisa... anche se a volte, quando l’idea che cercavo da un po’ viene fuori, mollo tutto e butto giù qualcosa prima di perdermela nel nulla e mangiarmi le mani!

    ▪ Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?

    Innanzitutto devo dire che con Astro Edizioni ho avuto e sto avendo tanto supporto e tanto aiuto, in questo senso. Per me, ovviamente, questa era e continua a essere un’esperienza nuova, in cui mi sto affidando a chi ha più esperienza di me, “buttandomi” però senza paura in ogni occasione che mi viene proposta o che vedo aprirmisi davanti. In questo concordo con la mia editrice: l’autore può e deve fare tutto il possibile, in prima persona, per far conoscere la sua opera, e questo può fare la differenza. Sto usando molto i social network, cerco di partecipare a tutte le fiere di settore dove mi è possibile essere presente (l’esperienza dello scorso Romics, ad aprile, è stata inebriante, e devo assolutamente ringraziare Francesca Costantino per questo: il libro ha fatto il “tutto esaurito” nella sola giornata di giovedì, e abbiamo dovuto ristamparlo di corsa!), e sto cercando di sfruttare anche tutti i miei contatti lavorativi per farmi conoscere meglio e promuovere il romanzo su vari canali. Ho deciso di partecipare anche a un premio letterario... vediamo cosa ne verrà fuori!

    ▪ Progetti per il futuro?

    In effetti, sto già pensando a un prequel-sequel per Il segno della Tempesta. In realtà il romanzo in sé è autoconclusivo, ma lascia comunque aperte delle possibilità per narrare ulteriori storie all'interno dello stesso “lore”. Di idee in testa ne ho tante, e credo che approfitterò della quiete relativa delle ferie di agosto per cominciare a scrivere seriamente.

    ▪ Tre persone da ringraziare

    Innanzitutto Francesca Costantino, la mia editrice, che ha creduto in me e nelle possibilità del mio romanzo quando non ci credevo neanche io; poi mio marito, Marco Accordi Rickards, che in quel fatidico viaggio in Florida era presente, e senza il quale il personaggio di Sven non sarebbe mai esistito. E ultima, ma non per importanza, Mila, la mia prima figlia, il piccolo angelo che veglia su di me da lassù, e a cui devo e dovrò sempre tutta la mia vera forza.

    Note biografiche dell'Autrice



    Francesca Noto, classe 1977, nata e cresciuta a Roma, città dove tutt’ora vive con il marito e le due figlie, si è laureata a 22 anni in lettere antiche con indirizzo archeologico, ma subito dopo ha abbandonato le sue velleità da Lara Croft per diventare giornalista e traduttrice di romanzi e riviste. Appassionata di heroic fantasy, scherma medievale, equitazione, giochi di ruolo e videogiochi fin da bambina, è stata caporedattrice del magazine Pokémon Mania nonché docente di game design allo IED di Roma. Il suo lavoro e i suoi interessi l’hanno spesso condotta all’estero, in particolare negli Stati Uniti, paese a cui è molto legata. Il segno della tempesta, concepito nel periodo dell’università, abbandonato e ripreso più volte e poi concluso in tempi più recenti, è il suo romanzo d’esordio.
  10. .

    Daniel Di Benedetto



    Per Non Perderti



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    Sinossi

    Lorenzo Marrone è stato un cantante famoso. Quando lui e la sua fidanzata Marina vengono spazzati via da un'improvvisa esplosione, l'opinione pubblica rimane sconvolta e la casa discografica ne approfitta per cavalcare il successo postumo.
    Bruno Tortora è un ex giornalista di cronaca sull'orlo della depressione per un lutto familiare, e si ritrova suo malgrado invischiato fino al collo in un'indagine che non ha cercato.
    Intanto, mentre una escort di alto bordo sembra essere in pericolo, il manager del cantante sembra nascondere più di un segreto inconfessabile. E forse non è il solo, e niente è davvero come sembra.
    Chi è la vittima? Chi il carnefice?
    Dov'è la verità?

    Dark Intervista



    Lasciamo la parola all'Autore:

    ▪ Perché qualcuno dovrebbe leggere il tuo libro?

    Spesso me lo chiedo anche io e non ho una risposta soddisfacente. Potrei dire perché è breve e si fa in fretta a togliersi il pensiero…diciamo che c’entra molto poco con lo standard Dark. Nonostante ciò, il lato oscuro c’è eccome.

    ▪ Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?

    Nulla si crea, nulla si distrugge. Non sono un genio, ma solo uno cui piace scrivere (almeno quando la pigrizia e la del tutto inesistente autostima mi lasciano in pace). Non sono uno che si perde in chiacchiere. Le descrizioni accentuate le trovo noiose e allungano inutilmente il brodo. Provo a dare ritmo alla narrazione, infatti non sono in grado di scrivere cose lunghe. Velocità e tentativo di far vedere una sola storia sotto il punto di vista di diversi personaggi. Questo è il mio tentativo di narrazione.

    ▪ Che cosa ti ha spinta a scrivere?

    Non so parlare, specialmente in pubblico. Sono chiuso e musone. Provo a tirare fuori i miei demoni interiori solo scrivendo.

    ▪ Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?

    La storia è nata seguendo la cronaca. Una vicenda reale, di un cantante famoso accusato di molestie e percosse. L’opinione pubblica ci va a nozze con queste storie. A me è venuta in mente la rappresentazione di quello che può esserci dietro l’apparenza. Ognuno di noi ha più sfumature, sta a noi saperle veicolare e lasciarle guardare agli altri. E ognuno di noi ha un’occasione per ricominciare, se la sa o la può cogliere.

    ▪ Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?

    Sono pigro, discontinuo all'inverosimile e ipercritico. Se l’idea che ho in mente non riesce a veicolarsi in parole fluide, non la scrivo nemmeno. Perdo un sacco di idee potenzialmente ottime per questo mio modo di essere. Mi ritengo non in grado di scrivere come e cosa vorrei e lascio cadere.

    ▪ Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?

    Presentazioni in biblioteche e librerie indipendenti, fiere in tutta Italia con diverse associazioni culturali, tra cui la Dark Zone che è più una famiglia che altro. Social network e passaparola. Siamo gocce nell’oceano, quasi impossibile farsi notare se non hai una storia davvero forte e non ti costruisci un “personaggio autore” altrettanto forte. Essere solo se stessi non sempre basta. Ma non saprei essere diversamente.

    ▪ (perché la scelta del self publishing?) se lo sei

    Perché non mi va di pagare una casa editrice fior di quattrini per fare le cose che farei io con un budget decisamente più limitato.

    ▪ Progetti per il futuro?

    Ci sarebbero. Ma il mio modo di essere non mi permette di alzarmi una mattina e buttare giù in quattro e quattr’otto una storia. Ci potrei mettere anni e non essere comunque soddisfatto. Vedremo. Potrei anche fermarmi qui.

    ▪ Tre persone da ringraziare

    Tre sono troppo poche. Allora per non far torto a nessuno, dico simbolicamente Qui, Quo e Qua.
  11. .

    Clara Cerri



    Lettere fra l'Erba



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    Sinossi

    Isabella è tornata a casa dal collegio e cerca di ritrovare la normalità con suo padre, la scuola, la sua passione per il teatro. Conoscere gli amici di sua madre, morta quando aveva pochi mesi, risveglia la sua curiosità verso di lei. Con fatica ricostruisce il suo vero volto dai loro racconti, dalle lettere di un'amica lontana, dallo stesso bisogno di amore e di bellezza che sente crescere dentro di sé. Ma dovrà farsi strada tra i rimorsi e i silenzi di suo padre e di tutti quelli che la circondano, attraverso momenti di rabbia e di sconforto, per trovare la sua verità su sua madre e sulla storia d'amore che ne ha segnato la vita, una storia iniziata nel 1990 con l'occupazione dell'università e col tentativo di suicidio di un amico pieno di talento ma fragile, che rimarrà ossessionato da lei e le starà accanto quando sarà lei a vedersi cadere il mondo addosso.

    Dark Intervista



    Lasciamo la parola all'Autrice:

    ▪ Perché una lettrice dovrebbe leggere il tuo libro?

    Perché è una storia vera, a tratti cruda, come quelle che abbiamo vissuto ogni volta che l'amore ci sembrava l'unico cosa importante in un mondo senza significato. Perché parla di errori, di rimorsi, ma anche della possibilità di tornare a vivere e ad amare.

    ▪ Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?

    La storia ha tratti classici: c'è il tradimento, il contrasto tra dovere e passione, il segreto di famiglia, il bisogno di dimenticare degli adulti che si scontra col bisogno di sapere dei giovani. Però il linguaggio è moderno e il modo di vivere quello dei nostri anni. I personaggi vivono i loro sentimenti con grande intensità, ma sono sempre coscienti di quello che fanno, delle loro contraddizioni. Tutti i protagonisti, Antonio, Ilaria, Vincenzo, sanno che stanno cercando la felicità nella direzione sbagliata, eppure insistono. L'unica che dimostra un minimo di saggezza è Isabella, la protagonista adolescente, che affronta con grande coraggio la sua ricerca della verità, anche se le fa male.

    ▪ Che cosa ti ha spinta a scrivere?

    Era una storia importante per me, volevo che lo diventasse anche per gli altri.

    ▪ Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?

    Quando ho cominciato a scrivere questo romanzo ero giovane e molto delusa, stavo vivendo la fine di una storia importante e poter tornare ad amare qualcuno mi sembrava un miraggio. C'era un ragazzo che mi piaceva, ma mi sembrava una pazzia innamorarmi di lui: era strano, così diverso da me, così perso nelle sue ambizioni (nella realtà era un musicista, non un attore). Questo è stato il nucleo del personaggio di Antonio, uno dei protagonisti del romanzo, sia nella parte che parla del passato (gli anni dal 1990 al 1997) che in quella presente (il 2012, quando Isabella, la figlia di Ilaria, conosce Antonio). In quel periodo ho conosciuto un gruppo di amici nuovi che mi ha aiutato e mi ha sostenuto molto. Per questo l'amicizia è un elemento molto importante nel romanzo.

    ▪ Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?

    Questo romanzo l'ho scritto in modo discontinuo all'inizio, poi per un periodo mi sono dedicata a scriverlo a tempo pieno. È stato un periodo bellissimo, in cui ero piena di idee e non pensavo ad altro. Non avevo ancora bambini, peraltro...

    ▪ Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?

    Premetto che di marketing non ne capisco una mazza, per dirla con eleganza. Col romanzo precedente, "Dodici posti dove non volevo andare", ho usato dapprima i social, postando su Facebook foto, estratti e musiche che aiutassero i possibili lettori a entrare nel mondo del mio romanzo. Poi ho cominciato a portare il mio lavoro nel mondo reale, organizzando una presentazione cui sono intervenute quasi ottanta persone e per la quale ho coinvolto il coro polifonico e il circolo letterario di cui faccio parte (il Bel-Ami di Roma). Ho anche recitato in varie occasioni un monologo tratto dal mio libro, in cui do voce a una vecchia prostituta romana che racconta la sua vita.Per quanto riguarda "Lettere fra l'erba", mi sto sforzando farlo conoscere sui social e di procurarmi più recensioni possibili dai blog, ma devo ancora trovare un modo per portare questo romanzo nel mondo reale: ha una storia molto più complessa e moltissimi personaggi. Mi piacerebbe coinvolgere una compagnia teatrale e mettere in scena dei dialoghi.

    ▪ Progetti per il futuro?

    Ho un romanzo nel cassetto che mi fa disperare: è difficile da definire come genere e comincio a pensare che piaccia solo a me... è molto strano, com'è strano il protagonista, un adolescente introverso, con una storia famigliare difficile, che scopre la sua sessualità e la passione per l'arte che lo guiderà per tutta la vita. Per quanto riguarda il futuro, ho molte idee da realizzare: per esempio un romance M/M tra due ragazzi della mia generazione, una storia horror ambientata a Roma, e infine una specie di romanzo comico-storico-soprannaturale cui ho cominciato a pensare quando avevo quindici anni e che sarebbe ora di scrivere.

    ▪ Tre persone da ringraziare

    Mio marito e mio figlio che mi sopportano quando sono nel pieno del furore creativo o quando mi lamento degli editori o delle vendite degli ebook, la mia amica Valentina che legge le mie storie (e le mie lettere, che ormai sono email o messaggi su Facebook) dai tempi del liceo.
  12. .

    Miriam Palombi



    L'Archivio degli Dei



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    Sinossi

    L’ARCHIVIO DEGLI DEI, edizioni Dark Zone. Miriam Palombi. Thriller.

    Una maledizione antica ha originato una scia di sangue che attraversa i secoli.
    Macabri omicidi sono rimasti insoluti.
    La Galleria degli Uffizi mostra opere d'arte che custodiscono inquietanti rivelazioni nascoste nelle loro pennellate.
    Un segreto pericoloso celato in una collezione sconfinata di libri, ritenuti proibiti o creduti scomparsi. Testi considerati eretici, manuali di alchimia e di magia nera.
    Un segreto taciuto da alcuni e rincorso da altri che renderà l'uomo simile agli Dei.
    Un'insidiosa caccia al tesoro disseminata di trappole mortali dalle quali sarà possibile salvarsi solo grazie all'astuzia e alla conoscenza.
    La Galleria nasconde il più antico dei segreti. A custodirlo solo la morte.

    Dark Intervista



    Lasciamo la parola all'Autrice:

    ▪ Perché una lettrice dovrebbe leggere il tuo libro?

    L’Archivio degli Dei rientra a pieno nel genere thriller, c’è un mistero da svelare e indizi da decifrare. Ma ci sono molte altre sfumature, si parla di Storia, Arte e Alchimia, di come l’uomo nasconda in sé una parte oscura e di come la ricerca del “sapere”, inteso in senso filosofico, debba essere preclusa all'uomo “non meritevole”. Di come il male, che in questo testo ha anche una valenza paranormale, possa corrompere e abbrutire.

    ▪ Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?

    Come già detto L’Archivio degli Dei è un thriller puro che rientra perfettamente nei canoni. Di innovativo credo ci sia l’introduzione dell’elemento fantastico, si parla di paranormale, di presenze inquietanti che si palesano sotto forma di un’antica maledizione. Una commistione rara da trovare nel thriller di ambientazione storica.

    ▪ Che cosa ti ha spinta a scrivere?

    Alla domanda “Cosa vuoi fare da grande?” io rispondevo senza incertezza, “ La scrittrice” e sinceramente lo faccio ancora.
    Fin da piccola ho cominciato a scrivere brevi racconti, sulla scia di quelle che erano le mie letture, i film preferiti e interessi non proprio adatti alla mia età. Da sempre sono appassionata di tutto quello che può considerarsi “horror”.

    ▪ Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?

    La passione per la scrittura è una conseguenza della mia passione per la lettura. I racconti di Poe, di Lovecraft, di Barker, in seguito i libri di Eco, sono stati per me, una vera guida formativa. Mi sono avvicinata, così, al genere thriller e all’horror. Da cosa nascono le mie storie…Tutto parte dal concetto di “paura” e “mistero”. Se non avessi letto “Il nome della rosa” di Eco non sarei mai diventata l’autrice che sono ora.

    ▪ Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?

    La mia scrittura purtroppo ha dei tempi giurassici, ho la media di un libro ogni due anni, questo per quel che riguarda la narrativa, ricerche preliminari, stesura e revisioni, portano via molto tempo. Per i racconti horror è diverso, sono sempre molto brevi e nascono di getto, sull’onda di un’idea spesso molto semplice. Niente spaventa di più della banalità.
    Annoto di continuo nuove idee, le migliori mi vengono prima di dormire, che poi cerco di sviluppare, creando trame e personaggi.

    ▪ Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?

    Attualmente le pubblicazioni in ebook permettono al libro di superare i limiti fisici e varcare i confini delle librerie, sperando di raggiungere un pubblico più vasto in minor tempo.
    Noi autori dobbiamo comunque impegnarci nel mantenere alta la soglia di attenzione, altrimenti i nostri titoli si perderebbero nel mare delle pubblicazioni online. Gruppi Facebook e blog legati al mondo della letteratura in tutte le sue forme, ci aiutano in questo arduo compito.

    ▪ (perché la scelta del self publishing?) se lo sei

    Per L’Archivio degli Dei sono stata molto fortunata, ho incontrato una persona speciale, Francesca Pace, che ha creduto in me facendomi entrare a far parte della Dark Zone, la sua casa editrice appena sbocciata.
    Nel caso di Oscure Visioni e Di Tenebra, le mie antologie horror in self, è stata una scelta ponderata, una sorta di esperimento. Dopo diverse esperienze ho voluto semplicemente provare a fare da sola. In verità la parte grafica, cover e booktrailer, sono opera mio marito, il quale pazientemente mi asseconda.

    ▪ Progetti per il futuro?

    Attualmente sto lavorando ad un progetto molto particolare. Una sorta di esperimento letterario, ci sarà giallo, fantasy, paranormale, horror e molto altro ancora, sviluppato in una saga a episodi autoconclusivi. Nasceranno dei personaggi dalle caratteristiche “particolari”. Avete presente “I quattro giusti” di Wallace e La leggenda degli uomini straordinari? I miei saranno cinque, antieroi per eccellenza ma con poteri eccezionali e il loro compito sarà, come in tutte le mie opere, mantenere gli equilibri. E poi continuerò a mettere su carta i mie incubi personali creando racconti horror.

    ▪ Tre persone da ringraziare

    Il primo ringraziamento va a Francesca Pace, donna e autrice speciale, e con lei ringrazio i suoi collaboratori.
    Il secondo va a mia figlia, può sembrare strano ma è con lei che discuto di trame, personaggi e titoli.
    E ovviamente ringrazio i lettori che hanno avuto modo e voglia di leggere i miei libri.
  13. .

    Sebastian Da



    Casta Nera



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    Sinossi

    Una serie di omicidi sconvolge una delle più belle e colorate città della Louisiana, New Orleans, o semplicemente Nola, come la chiamano i suoi abitanti, sulle rive del Mississippi, dove colore musica e voodoo si mescolano. Adelaide Dobovoir consulente medico legale dell’FBI e, Luca DeAngelis, capo del distaccamento, crimini violenti, sono alla ricerca di un Killer.
    Qualcosa però, sconvolge il paradiso che la bella e sexy Dottoressa, ha creato intorno a sé. Dietro questi omicidi, si nasconde qualcosa che va al dì sopra della natura umana. Il killer è un suo simile, un vampiro. Un vampiro che purtroppo, Adelaide ha già incontrato sul suo cammino. Con l’aiuto dell’affascinante amica Abigail Parson, una strega dalle straordinarie doti e, due minacciosi fratelli dagli occhi di ghiaccio, Juan e Damian, suoi simili, nonché suoi guerrieri, cercheranno di tenere la razza umana all’oscuro di tutto. Proteggendo allo stesso tempo, anche la loro vera natura. Nessun umano deve scoprire la loro esistenza.
    Incubi terribili si rifanno vivi nella mente di Adelaide, ricordi di dolore e morte, si avvicendano nella sua mente. La Padrona, è ancora viva nella sua mente. Riuscirà Adelaide, con l’aiuto della sua gente a sconfiggere il killer che sta mettendo a soqquadro l’allegra città di Nola? Ma cosa più importante, Adelaide riuscirà a far soccombere la sua vera natura di sanguinaria vampira, facendo prevalere la poca umanità che Abigail le ha insegnato?
    Qualcosa di più malvagio però, si nasconde dietro l’angolo, pronto a colpire. Adelaide verrà messa a dura prova. Gli incubi per la bella e sexy Adelaide Dobovoir, non finiscono mai.

    Dark Intervista



    Lasciamo la parola all'Autrice:

    ▪ Perché una lettrice dovrebbe leggere il tuo libro?

    Ma come perché? Ho scritto un Bestseller, ho fatto anche incacchiare il Papa! Cit. Giacomo Ferraiuolo la curia Infuria.
    No ok, sono seria… non lo so perché dovrebbe, forse perché non è come gli altri? Non ci sono i soliti vampiri…ce un miscuglio di razze e credenze popolari! Forse è interessate…

    ▪ Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?

    Nulla di particolare, ho mescolato le leggende del popolo a qualcosa di moderno come le autopsie e le indagini poliziesche! Alla fine credo di non aver scoperto l’acqua calda. Però ho cercato di unire le due cose, da non scrivere sempre la solita storia d’amore…

    ▪ Che cosa ti ha spinta a scrivere?

    Non lo so! Un giorno ho preso un bloc-notes ed ho iniziato con “Era una notte buia e tempestosa..” ah no quella è un’altra storia… ero Negli States in ferie, avevo deciso che il nome Adelaide mi piaceva così come il nome Luca… e allora ho creato un micro mondo intorno a loro… poi il resto è venuto da se!

    ▪ Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?

    Sempre dal famoso viaggio in America anni fa… ero in Louisiana. I luoghi descritti nel romanzo sono posti che ho visitato veramente, il mix di colori, musica, vodoo e cibo mi sono rimasti nel cuore, così come la sua gente. Nola è una città fantastica. Un po’ come dire oscura…forse per questo ho creato tutto ciò!

    ▪ Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?

    Non faccio schemi, non creo scalette personaggi. Sono noiosi, almeno per me! I personaggi arrivano così al momento. come ti ho già detto Adelaide è un nome che adoro, così come Luca… gli atri personaggi sono arrivati, alcuni sono rimasti… altri li ho persi per strada!

    ▪ Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?

    Sinceramente? Nessuna! Io odio lo spam! Ecco l’ho detto. Hai presente al supermarket quando ce la Promoter? Ecco io le evito! Evito ogni forma di stress. Ho notato che facendo spam selvaggio le vendite sono salite e non poco. Però poi sono tornata in me, non amo irrompere e rompere. Il romanzo c'è, anche il secondo e quasi quasi anche il terzo…ma non mi va di stressare nessuno!

    ▪ (perché la scelta del self publishing?) se lo sei

    Perché? Perché in Italia non vieni considerato da nessuna grande casa editrice se non hai un amico di uno zio di un cugino del fratello del nonno di qualcuno di importante. Non siamo in America, dove arrivi scrivi un romanzo e poi diventi la Ward o la Hamilton della situazione. In Italia non sei considerato. Non parlo di me, non pecco di presunzione. Però ci sono tantissimi autori meritevoli…( ok dai anche io un pochino merito…) ma nessuno li considera… guarda la D'Urso…è amica di… ed è una delle più brave autrici dell’editoria Italiana!!! Ok smetto altrimenti faccio polemica gratuita..

    ▪ Progetti per il futuro?

    Come ti ho già detto, ho già in stesura il terzo capitolo della Saga, sarà un viaggio introspettivo. La protagonista è qualcuno…ma vuole tornare qualcos'altro….

    ▪ Tre persone da ringraziare

    Francesca Pace!
    Olga Gnecchi ( la mia super editor )
    Maria Biasi, che ha passato le sue ferie d’agosto a leggere e correggere e suggerire, alcune cose di Casta Nera!

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  14. .

    Stefano Mancini



    PESTILENTIA



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    Sinossi

    Un ragazzo in fuga da qualcosa che non doveva essere liberato. È l’inizio della fine. Quattro secoli dopo, il mondo è un ammasso purulento. Una pestilenza ha spazzato via quasi ogni forma di vita, e il gelo ha stretto nella sua morsa gli ultimi superstiti.
    Quando la setta eretica della Mors Atra trafuga la più potente reliquia della Chiesa di Nergal, ultimo faro contro la decadenza, padre Oberon si ribella. E convoca Eckhard, devoto cavaliere della Fratellanza. Ispirato dalla fede, questi darà vita a uno spietato inseguimento sulle tracce della ladra Shree e del suo insolito compagno di viaggio, un eretico appartenente alla razza dei gha’unt.
    Perché la reliquia va recuperata a ogni costo. O il suo terribile segreto trascinerà nel baratro la chiesa, condannando il mondo all'oblio.


    Dark Intervista



    Lasciamo la parola all'Autore:

    Perché qualcuno dovrebbe leggere il tuo libro?

    Beh, il mio parere potrebbe essere di parte, ma trovo che sia una bellissima storia, con un’ambientazione molto particolare e affascinante, un ritmo serrate e dei personaggi molto ben caratterizzati. Penso sempre che la lettura sia anche evasione dalla realtà quotidiana: il mio nuovo romanzo, dunque,penso possa offrire ai lettori qualche ora di piacevole intrattenimento e perché no, anche trasmettere qualcosa.

    Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?

    Trovo questo romanzo fortemente innovativo, tanto che sarebbe, anche provandoci, difficile classificarlo in un genere specifico. È un po’ fantasy e un po’ distopico; un po’ storico e un po’ thriller. Ogni elemento, tuttavia, è fuso con gli altri in maniera inestricabile e funzionale, in modo che il risultato sia omogeneo e tutt’altro che confusionario. La commistione credo, anzi, che dia un notevole “quid” in più a tutto il libro. Il lettore che si avvicina a “Pestilentia” non si faccia spaventare dal trovarsi di fronte un libro originale, perché mi sento di assicurare che il risultato è valido sotto ogni punto di vista.

    Che cosa ti ha spinto a scrivere?

    La spinta per la scrittura viene da molto lontano. Questo è il mio settimo romanzo pubblicato, nonché quello che ritengo il migliore per tutta una serie di ragioni. Scrivo da quando sono bambino e fin da allora sogno di fare lo scrittore. Da un paio d’anni questo sogno si è tramutato – seppure solo in parte –, in realtà e per me sarebbe impossibile immaginare una vita senza scrittura.

    Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?

    La storia nasce da un’idea ben precisa, quella di raccontare un fantasy innovativo, con tinte gotiche e un po’ dark. Mi piaceva soprattutto l’idea di dargli un’ambientazione estremamente caratterizzata, una di quelle che entrasse nella pelle dei lettori e fosse vissuta quasi alla stregua di un vero e proprio personaggio. Poi, come spesso succede, il testo ha preso una sua strada e io non ho fatto altro che seguirla, inserendo via via nuovi elementi.

    Quando scrivi? E come?In modo organizzato e continuo o improvviso e discontinuo?

    Mi piace scrivere nel pomeriggio. Trovo quel momento il migliore, con il silenzio che mi circonda e la mente che può librarsi da sola dove vuole. Cerco di essere metodico e di non sgarrare, scrivendo tutti i giorni. Non perché sia un peso o un obbligo, ma anzi per l’esatto opposto: perché per me scrivere è soddisfazione e appagamento e quindi più tempo posso dedicargli, meglio mi sento.

    Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi – per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?

    Avendo ormai una certa esperienza in questo campo, di solito mi affido molto al web. Social network, siti internet e blog sono il canale migliore per farsi conoscere e per far conoscere i propri libri. Ed è quello che faccio, attraverso interviste, recensioni e segnalazioni, proprio come in questo caso.

    Progetti per ilfuturo?

    Di sicuroc’èl’uscita di unmionuovo fantasy, di stampopiùclassico, a ottobre, con la miastorica casa editrice, la Linee Infinite. Saràil primo di unanuova saga, cheriprenderà la stessaambientazionegià vista nellatrilogiacomposta da Le paludid’Athakah, Ilfiglio del drago e Il crepuscolodeglidei.

    Tre persone da ringraziare

    Sicuramente il mio editore Astro Edizioni per “Pestilentia”, nella persona del suo direttore editoriale Francesca Costantino. Poi Cristina Pace, che cura la mia pagina Facebook autore con grandissima capacità. E infine i miei lettori, che con il loro sostegno mi spingono a scrivere sempre di più.


    ESTRATTI



    Si alza in piedi, si spolvera i calzoni e muove un passo verso il bosco. Poi sembra ripensarci e raccoglie la lancia. Fa quindi per rimettersi in cammino, ma qualcosa lo rallenta.
    Si volta. È Derian che lo tiene per la caviglia.
    «Che fai? Lasciami!».
    Il ragazzo scuote la testa e i capelli intrisi di sudore gli scivolano in avanti, scoprendogli la fronte. «Non... non andare», balbetta.
    Qualcosa nell'espressione di Derian convince la guardia a desistere. Torna a guardare verso il bosco dove la nebbia, ora, si è fatta più densa. Non saprebbe dire perché, ma se dovesse descriverla direbbe che la trova minacciosa.
    «Ma che... che hai fatto, ragazzo?».
    Il labbro inferiore di Derian tremola e una nuova lacrima percorre un solco già tracciato. «Io non volevo, non volevo...».


    * * *




    «Ce n’è di che rimetterci il collo, idiota! E io non mi sono fatto mangiare un occhio dalla Morte nera per poi farmi uccidere dalla stramaledettissima Chiesa! Questa è roba sacra, roba di quelle per le quali si brucia davvero nelle fiamme dell’Abisso!».
    «Vuoi dirmi che uno come te crede in queste cose?».
    «No, ma ci credono i chierici e quella è la fine che mi faranno fare, se vengono a sapere che il loro inestimabile tesoro si trova nella mia bottega».
    «Inestimabile? Quindi ne conosci il valore!».
    Il ricettatore si concesse una mezza risata nella quale però non c’era traccia né di gioia, né di allegria. I suoi occhi, simili a quelli di un furetto, cominciarono a guardarsi intorno nervosi; sembrava quasi che Leif il Marcio stesse fiutando l’avvicinarsi di un pericolo.
    «Beh, amico mio. Sei appena entrato in possesso di...».
    Shree non seppe mai che cosa Leif stesse per dire, perché uno schianto alle loro spalle tranciò il discorso. Si voltarono all’unisono. Una figura copriva con la sua stazza l’intera larghezza della porta, ora divelta e retta in piedi da un solo cardine cigolante. Alle sue spalle stavano due guardie. Non sembravano molto convinte di quell’irruzione e Leif non ebbe difficoltà a intuirne il motivo; comunque fosse finita quella nottata, lui avrebbe perso due clienti e i due soldati avrebbero perso il loro ricettatore di fiducia.
    La testa del garzone fece capolino dal retrobottega. Sembrava essere stato a sonnecchiare fino ad allora, a giudicare dall’espressione spaesata e dagli occhi arrossati.
    Per un attimo, lo sguardo di tutti i presenti si posò su di lui.
    Poi l’uomo sulla porta allungò un dito in direzione di Shree e Leif.
    «Prendeteli! E prendete anche lo schiavo. Se fanno resistenza, uccideteli».


    * * *




    «Ti stai giocando i tuoi tre scudi, Joren. Non mi stai dicendo nulla di utile».
    «Quindi non ti interessa neppure sapere che questa mattina una guardia ha riconosciuto lo schiavo ritardato del Marcio, mentre abbandonava la città insieme a Shree Hildwike?».
    «Una donna?!», Vikas avvertì un fremito e si ritrovò a sporgersi verso l’oste.
    «Puoi giurarci. Una delle poche in questa maledetta città alla quale metterei volentieri l’uccello in bocca, se non fosse che col caratteraccio che si ritrova sarebbe capace di staccarmelo a morsi.»
    «Cos’è, una puttana?», domandò sentendo il cuore aumentare i battiti.
    «Magari! Almeno potrei pagarla e scoparmela come si deve. No, è una ladruncola che vive di espedienti. Qualche furtarello, qualche poveraccio lasciato in un vicolo senza un sol... aspetta un attimo! Non dirmi che è stata lei a ridurti così?! Il grande Vikas si è fatto derubare da Shree Hildwike?».
    L’oste sembrò sul punto di scoppiare a ridere. L’espressione cupa di Vikas parve però convincerlo a desistere. Si schiarì la voce: «Allora, il regalo al naso è opera sua?».
    «E io come faccio a saperlo?! Tu fatti gli affari tuoi e continua a raccontare».
    «Non c’è molto altro da dire. Ma se mettiamo insieme tutti i pezzi, mi pare strano che quella sgualdrinella lasci la sicurezza, seppur minima, di Valissa, senza una valida ragione, no? A meno che, dopo tutto il parapiglia causato dalla morte del Marcio, non abbia paura di venire braccata. Mi pare che il ragionamento fili».
    «Fila eccome...», sussurrò rivolto ormai solo a se stesso.
    «Quindi vuoi fargliela pagare per quel naso rotto? Non posso darti torto, deve fare un male cane».
    Immerso nei suoi pensieri, Vikas avvertì solo in parte le parole dell’oste. «Come? Ah sì, sì... certo che voglio fargliela pagare. Mi ha rotto il naso e mi ha derubato. Voglio metterle le mani addosso e farle passare la voglia di giocare con i grandi».
    «E abbandoneresti Valissa solo per un po’ d’oro? Sicuro che ne valga la pena? Dai retta a me, resta qui, quella ragazzina non ha speranze là fuori. Se proprio dovesse farcela, prima o poi ritornerà e tu sarai qui ad aspettarla».
    «No, voglio regolare subito questo conto. E ora dimmi, in che direzione è andata?».
    «Bah, contento te... Si è diretta a Nord. Forse sta scappando da te, voi tagliagole fate spesso terreno bruciato, intorno a voi...». L’oste non mostrò alcuna remora a dire quello che pensava.
    Dal canto suo, Vikas non sembrò colpito dall’accusa. Prese invece un sacchetto di cuoio e ne tirò fuori due scudi di rame. Li posò sul bancone e guardò Joren.
    «Così non va bene, avevi detto tre...».
    «Questi mi paiono più che sufficienti. Ho avuto una nottataccia, metà l’ho passata sdraiato nella merda e l’altra metà a farmi massacrare il naso da un macellaio che si spacciava per un chirurgo. Ho voglia di sfogarmi un po’ e preferirei farlo con quella puttana. Ma se tu non sei d’accordo, possiamo vedercela io e te».
    «Non mi sei mai piaciuto. Ma non c’è più nulla in questo schifo di città per cui valga la pena morire, nemmeno il tuo denaro. Perciò lasciami quei due scudi di rame e vattene. Il fetore della merda dove hai dormito non se n’è ancora andato e mi sta appestando la locanda».
    Vikas si prese gioco di lui omaggiandolo con un ostentato cenno della testa, in un’assurda imitazione di gesti che aveva visto compiere ai sacerdoti di Nergal. Poi abbandonò lo sgabello e lasciò la locanda.
    Meno di mezz’ora dopo, si era lasciato il tanfo di Valissa alle spalle.


    BIOGRAFIA



    Stefano Mancini, laureato in giornalismo e iscritto all'Ordine dei professionisti dal 2005, lavora come redattore presso un’importante testata nazionale ed è direttore dell’agenzia “Aragorn servizi editoriali”.
    Ha pubblicato l’acclamata trilogia high-fantasy composta dai romanzi Le paludi d’Athakah, Il figlio del drago e Il crepuscolo degli dei (Linee Infinite edizioni, 2013-2015), terza classificata al prestigioso Premio Cittadella 2016. I suoi altri libri sono: La spada dell’elfo (Runde Taarn edizioni, 2010) e Il labirinto degli inganni (AndreaOppureEditore, 2005).
  15. .

    Melissa Pratelli



    Ancora un po' di Charlie



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    Sinossi

    Charlie e Grace sono amici da sempre, fin dal giorno in cui Charlie, all’età di treanni, prese per mano Grace per la prima volta, per non lasciarlaandaremaipiù.
    Lei è unaragazzataciturna, atipica e brontolona. Lui è il sole cheilluminatutte le sue giornate.
    Ununicolinguaggio li accomuna, la musica.
    Ungiornoperò, qualcosatralorosispezza e Grace lascia New York con la suafamiglia.
    Quando, anni dopo, la ragazza torna nella sua città natale, inizia la disperata ricerca dell’unica persona davvero importante per lei… Charlie. Una vita vuota e solitaria, senza di lui.
    Riuscirà Grace a ritrovare l’amico perduto e a farsi perdonare per tutti gli anni di silenzio?
    La musica accompagnerà con il suo ritmo i due ragazzi, alla scoperta di un'amicizia che, forse, nasconde anche qualcosa di più…

    Dark Intervista



    Lasciamo la parola all'Autrice:

    ▪ Perché una lettrice dovrebbe leggere il tuo libro?

    Perché è una storia romantica e frizzante che potrebbe riguardare la vita di ognuno di noi. Il libro parla di una grande amicizia che poi sfocia in qualcosa di più. I temi trattati sono quelli della vita adolescenziale di tutti i giorni, così come il linguaggio dei personaggi che ho cercato di caratterizzare nel modo più verosimile possibile. Ci sono molte scene divertenti ed altre più emozionali in un susseguirsi di eventi che portano i protagonisti a capire ciò che provano veramente e credetemi quando vi dico che ce ne mettono per capirlo!

    ▪ Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?

    Con la narrativa romantica/youngadult condivide sicuramente le linee guida del genere, le tematiche trattate quali l’amore, l’amicizia, la vita quotidiana dei protagonisti e… il lieto fine! Innovativo… se tale si può definire, ho creato una stretta connessione tra il romanzo e la musica poiché questa è un elemento molto importante nella vita dei protagonisti. Ogni capitolo ha il titolo di una canzone e un breve estratto della stessa che si collega o per tematica o perché viene espressamente citata, con il contenuto del capitolo. È stata anche composta una canzone inedita per il romanzo che sarà presto possibile ascoltare e scaricare!

    ▪ Che cosa ti ha spinta a scrivere?

    Come sempre, la spinta a scrivere è arrivata dal cuore. La necessità di raccontare le vicende di questi protagonisti che mi sono balzati alla mente e si sono imposti con prepotenza, al punto che non ho potuto ignorarli.

    ▪ Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?

    In questo caso specifico, è cominciato tutto con un sogno. Ho sognato due scene, una aveva luogo tra due bambini e finiva con un bisticcio e l’altra era ambientata anni dopo, con i due amici d’infanzia, ormai cresciuti, che si ritrovavano dopo essere stati separati per lungo tempo. Le ho vissute in modo così vivido, sono rimasta così coinvolta dai protagonisti del mio sogno, che mi era impossibile non precipitarmi immediatamente a scrivere di loro.

    ▪ Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?

    Scrivo quando sono ispirata e questo non capita ogni giorno e per il medesimo lasso di tempo. Posso scrivere per ore per tre giorni di fila e poi non toccare la tastiera per giorni. Diciamo che sto cercando di trovare un equilibrio tra i due estremi. In particolare, ora che lavoro è difficile trovare un momento per scrivere anche quando l’ispirazione bussa!

    ▪ Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?

    Soprattutto spam nei vari gruppi di lettura (ovviamente nei giorni consentiti), estratti, teaser, recensioni e interviste. Partecipo con i miei romanzi anche alle fiere del libro e a quelle del fumetto inoltre attuo periodicamente delle promozioni per rendere i romanzi più appetibili da un punto di vista economico. Poi, come sempre, c’è l’ausilio della Dark Family.

    ▪ (perchéla scelta del self publishing?) se lo sei

    Per Ancora un po’ di Charlie ho scelto di essere pubblicata, visto che me ne è stata offerta la possibilità, con la neonata Associazione Culturale Dark Zone. Ho piena fiducia in Francesca e nelle sue capacità e spero tanto che il romanzo dia tante soddisfazioni a lei quante a me.

    ▪ Progetti per il futuro?

    Tanti! Ho la saga fantasy da terminare, un’altra in cantiere e un nuovo romanzo di genere romantico in stesura. Partecipo anche a varie iniziative con racconti e fiabe.

    ▪ Tre persone da ringraziare

    Come sempre mio marito e mia sorella, i miei fan accaniti e lettori beta e poi, ovviamente, la Dark family: Francesca (che ha creduto in me), Stefano Mancini (che mi ha fatto l’editing) e tutti gli autori del nostro gruppo che sono ormai diventati una seconda famiglia. I love you!
217 replies since 10/10/2013
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