Renata Morbidelli

The Dark Zone - Dark Intervista

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    Il Cavaliere di Fuoco


    Renata Morbidelli


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    Sinossi
    Edelweiss è figlia adottiva di due gitani andalusi. Quando era ancora una bambina, era andata a vi-vere con i suoi genitori in un villaggio irlandese. Dopo che coloro che l'hanno allevata sono morti in una lotta tra clan rivali, va a vivere con Kostas, uno zingaro greco innamorato di lei, e lo sposa. Durante l'Equinozio di Primavera, e terzo anniversario del loro matrimonio, mentre l'intero villaggio è in festa, due uomini di un clan rivale e Sudditi di Mèlankar, Nobile Decaduto, l'attaccano alle spalle uccidendo il marito e ferendola gravemente. La donna si risveglia in una grotta: chiusa in gabbia, incatenata, dolorante e stordita. La sua fine sembra vicina. Appare all'improvviso, grazie ai suoi po-teri, Mikalendìl, Cavaliere del Bianco Esercito, che la fa uscire dalla sua prigione e la porta al sicuro nella dimora di Gyldhair, capo dei Ribelli che la guarirà e le darà il suo appoggio per scappare dal Regno della Notte. Ha inizio, così, il suo viaggio per tornare ad Awen Alixien, sua vera patria, e difenderla da Mèlankar e del suo Esercito. Durante il cammino incontrerà Dàrgariel e Korìllis, due potenti Streghe, ed altri amici che l'aiuteranno nella sua impresa. Ma chi è in realtà Edelweiss? Per-ché il Principe delle Tenebre è interessato ad una come lei? E perché proprio Mikalendìl, Cavaliere di Fuoco e Generale del Bianco Esercito, vuole proteggerla?


    Dark Intervista



    Lasciamo la parola all'Autrice:

    • Perché una lettrice dovrebbe leggere il tuo libro?

    Bella domanda! Sinceramente il mio libro è pensato per catturare l’attenzione sia del pubblico femminile che maschile. È un libro corale in cui creature di ogni genere, maschili e femminili, combattono insieme per un obbiettivo comune: fermare Mèlankar e la sua bramosia di potere. Uomini e donne, qualsiasi sia la propria stirpe di appartenenza, impugnano la spada per difendere coloro che amano e per proteggersi a vicenda. I Nobili (che qui sono una stirpe) combattono al fianco di Elfi, Nani, Saggi, Sacerdotesse, Lupi, Potenze Superiori, Streghe ed Esseri Umani come se fossero tutti un unico grande popolo. È un libro in cui non manca l’azione, ma c’è anche spazio per il viaggio, fisico e metaforico, alla scoperta di nuovi mondi, città nascoste, ma anche di personaggi in continua evoluzione.

    • Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?

    Il Cavaliere di Fuoco è un epic fantasy abbastanza in linea con la tradizione del suo genere anche se alcuni cliché sono lievemente stravolti, come ad esempio il fatto le Streghe sono solo le figlie di un Nobile e di una Sacerdotessa. I Nobili, come detto in precedenza, qui non sono un ceto sociale, o meglio non solo, ma soprattutto una stirpe che si divide ulteriormente in Stelle, Fiori, Zefiri, Faville e Perle. I Lupi non sono creature simili a licantropi, ma esseri “luminosi”, molto potenti e fieri combattenti, che hanno il compito, tra le altre cose, di proteggere le altre creature e far loro da sen-tinelle. Le Potenze Superiori, di cui fa parte Mikalendìl (il Cavaliere di Fuoco del titolo), sono Nobili i cui poteri si sono ampliati ed evoluti. I Gatti Mistici sono creature magiche, simili ai famigli delle streghe, ma che possono assumere, all’occorrenza, anche una forma umana. Sòlean, unico nel suo genere, potrà riacquistare l’antico aspetto di Stregone quando verrà chiamato con i suo vero nome da chi ha per lui un amore incondizionato e sincero.

    • Che cosa ti ha spinta a scrivere?

    Bella domanda! Scrivere è, per me, un respiro vitale. Un modo per far emergere, fin da quando ero una bambina, la voce che ho dentro e che, per vari motivi che non sto ad elencare qui, ha sempre fa-ticato ad uscire fuori. La scrittura ha spezzato, e continua a spezzare, quel guscio di timidezza che mi sono costruita nel tempo fino a diventare un muro, quasi un castello fortificato. Ogni poesia, ogni brano, ogni racconto e il libro stesso sono grandi massi lanciati con forza da una catapulta per abbattere quel muro e mostrare ciò che ho dentro e, contemporaneamente, scoprirlo un po’ alla volta anche io.

    • Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?

    La storia è nata dalla mia esigenza di dare voce al mio mondo interiore e, per farlo, ho scelto l'ambiente nel quale mi muovo meglio: quello del fantasy. Edelweiss, che mi assomiglia molto per certi versi, è un po' come se fosse la mia anima che si muove, che viaggia, che si domanda, bramosa di imparare, di scoprire e di scoprirsi. Nessun incontro, nella narrazione, è lasciato al caso. Ogni personaggio, perfino quelli oscuri, hanno qualcosa da insegnare ad Edelweiss e a coloro che saranno i suoi compagni di viaggio e di avventura.

    • Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?

    Dipende. Le mie poesie non hanno orario, o stagione, o stato d'animo preferito: quando arriva l'ispirazione per i miei versi devo seguirla. Le parole danzano tra ventre, cuore e mente finché non trovano la via e diventano verso scritto su un foglio. Quando compongo i miei racconti brevi, scrivo quasi di getto ascoltando ciò che mi raccontano i personaggi. Quando, invece scrivo qualcosa di più corposo, sono più metodica. Una volta fissata in testa l'idea di partenza, mi dedico prima alla ricerca del materiale e alla caratterizzazione dei personaggi e poi inizio la stesura del testo. Può sempre capitare, come è accaduto più volte anche nella stesura di “Il Cavaliere di Fuoco” che i personaggi prendano il sopravvento e siano loro a raccontarmi cosa accade all'interno della storia, ma poi ci si siede tutti attorno ad un tavolo e, con calma, si tenta di dare una forma armonica al tutto.

    • Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?

    La prima fonte di promozione è il vecchissimo, ma sempre efficace, passaparola; ho una pagina autrice su Facebook attraverso la quale condivido ciò che scrivo e che uso anche per pro-muovere il mio libro; quando me se ne presenta l’occasione, metto a disposizione il mio e-book all'interno di promozioni, ma più che altro, cerco di farmi conoscere come persona e come scrittrice.

    • Perché la scelta del self publishing?

    Mi è stata consigliata questa strada da una mia amica scrittrice che ha più esperienza di me e che, dopo aver pubblicato anche con le grandi CE, ha optato, almeno per la pubblicazione di alcune sue opere, di una delle tante piattaforme che offrono la possibilità di pubblicare in self quasi senza costi e con la l'opportunità di creare tutto da sola a partire dalla scelta della cover e di tante altre cose.

    • Progetti per il futuro?

    Ho iniziato da poco a scrivere un altro fantasy: un viaggio fra i celti e le loro tradizioni.

    • Tre persone da ringraziare

    Le prime due persone che voglio ringraziare sono i miei genitori (anche se mio padre non è più fisicamente presente) per aver sempre creduto in me e per essere sempre stati i primi a darmi una mano, soprattutto mia madre, in alcune fasi di confezionamento del libro. La terza, sicuramente, è mia cugina che mi ha regalato la bellissima cover del libro.

    Estratto e Musica



    Stordite e frastornate, con la testa ancora che ronzava, a causa dei maltrattamenti subiti, le Prescelte seguirono i loro carcerieri fuori dalla casa. L’aria fresca e frizzante del mattino e le goccioline di rugiada che bagnavano i loro piedi scalzi le svegliarono all'improvviso. I sensi e le menti delle fanciulle tornarono lucidi e sentirono il loro corpo come rinvigorito. Si guardarono negli occhi l’un l’altra solo per un istante e, come se fossero un’unica creatura, “Eleutheria” gridarono ad una sola voce con tutto il fiato che avevano in gola. Caddero a terra tintinnando le catene d’acciaio ai loro polsi; si frantumarono in mille pezzi i bracciali protettivi della Regina e dei suoi Soldati; si dissolsero nel nulla, come le nebbie della notte alle prime luci dell’alba, i cenci che avevano addosso e vennero avvolte dalle intense luci delle loro aure. Increduli e stupiti di ciò che stava accadendo, la Nera Regina ed il suo Esercito rimasero immobili, come pietrificati, per alcuni lunghi istanti.
    Approfittando dell’attimo di smarrimento del nemico, nude e tremanti a causa dell’aria frizzante del mattino, raccogliendo energia da tutti gli alberi attorno, si prepararono a sferrare l’attacco:
    Solaisthen de Solaisthen
    Fhìrinnenn por Fhirinnenn
    Chumacht naion Realatìrion
    Teig baiuilte rihanna
    Agnus a linnn Loiestan
    Agnus dirchadas
    “Luce alla Luce
    Verità per la Verità
    il Potere delle Stelle scenda su di noi
    e ci liberi dalla Menzogna
    e dall'Oscurità”
    Le loro aure s’unirono fino a divenire una sola intensa luce color argento. Le voci di Edelweiss, Dàrgariel e Korìllis risuonarono come il tuono. Un turbine spazzò lontano gli Alleati ed il mantello di Marvìkiria. I suoi lunghi capelli d’argento s’agitavano come infiniti tentacoli; le maniche della sua tunica, ampie e colorate, sferzate dalle potenti raffiche, si muovevano come ali di una farfalla in volo; la sua maschera, di morbido cuoio dipinto di bianco, finemente decorata con un delicato disegno floreale su una gota, si slacciò e cadde svelando il suo aspetto. Stupiti e smarriti gli occhi di Edelweiss non smettevano di fissare il volto della Nera Regina: assomigliava, in tutto e per tutto, fuorché nel colore degli occhi e nello sguardo, a Leikastèris. I battiti del cuore della Fanciulla accelerarono ed il mondo intorno a lei iniziò a girare vorticosamente. Brividi freddi e vampate di calore percorsero il suo corpo. Approfittando del momento di smarrimento, Marvìkiria protese le sue lunghe ed affusolate mani in avanti: pronunciando un incantesimo nella Lingua Proibita, infranse lo scudo di luce e scagliò loro addosso una pioggia di Sfere d’Energia e, librandosi in volo, si lanciò sulle Fanciulle con le fauci aperte e gli artigli affilati. Due file di denti da serpe, grondanti veleno, affondarono nel collo di Astèris. Con le sue unghie da felino lunghe e rilucenti come lame d’acciaio ferì le altre due ad un fianco. Noncuranti del dolore, con rapidità e prontezza di riflessi, come una sola persona, le Streghe, protendendo le mani in avanti, respinsero la Nera Regina e la scaraventarono lontano. Il suo volo terminò contro un’enorme quercia e l’urto le fece perdere i sensi.
    Giunse in volo, appena in tempo per vedere gli ultimi istanti del breve combattimento, un Corvo dal lucente piumaggio nero. Planando spalancò completamente le sue ali ed atterrò sulla spalla destra di Edelweiss. Immediatamente la Strega non poté fare a meno di riconoscere, con gioioso stupore, il suo amico e compagno di cammino Gyldahir. In quello stesso istante, trafelati e stremati dalla folle corsa, giunsero Sòlean, Elpidaluk, Phengarion e Lukosphon. Increduli per ciò che stava accadendo rimasero pietrificati ad osservare la scena.

     
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